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AAV |
(All Activity Vehicle) Sistema che permette di
andare fuori strada avendo comfort e prestazioni paragonabili a una berlina |
ABC (Active Body Control) |
Sistema Mercedes di sospensione attiva in grado di
regolare l’assetto della vettura reagendo nel tempo di 1 centesimo di
secondo. Un sistema di 13 rilevatori accelerometrici longitudinali e
trasversali, analoghi a quelli dell’ESP (ma per ora non sostitutivi) tengono
sotto controllo l’assetto della vettura e il funzionamento dei montanti
telescopici attivi. Due unità elettroniche percepiscono la necessità di
intervenire e stabiliscono il tempo e il modo di far intervenire le “gambe
elastiche”: un sistema coassiale molla ammortizzatore individuale per ogni
ruota, che ha la possibilità di muovere idraulicamente la posizione del
piattello superiore (“plunger”) della molla determinandone il carico, cioè
la spinta verticale. Per fare ciò c’è una pompa da 200 bar che alimenta due
serbatoi che restano in pressione in attesa dell’apertura delle valvole. Il
sistema è anche in grado di smorzare le vibrazioni superiori ai 5 Hz. Questo
sistema elimina la necessità di barre stabilizzatrici |
ABS |
(Anti Blocker System) Sistema che non permette il
bloccaggio delle ruote durante la frenata |
AC (Active Combustion) |
Sistema di gestione del motore camless con AVT in
grado di generare fenomeni di autocombustione anche per i motori a benzina.
Combustione dunque che avviene contemporaneamente in tutto il cilindro,
senza candela, come nei Diesel. Due sono i metodi proposti, quello
sequenziale e quello simultaneo gestendo opportunamente pressione,
temperatura e formulazione chimica in modo controllabile ed affidabile. Le
ricerche sono presso la Lotus |
AC (motori diesel) |
Sigla dei motori a combustione interna ad
Accensione per Compressione o spontanea, generalmente noti come a “ciclo
Diesel”: il ciclo termodinamico è fatto da un’adiabatica (compressione) da
un’isobara (accensione) da un’adiabatica (espansione) e da un’isocora
(scarico). I motori a “testa calda” sono degli AC a ciclo semi-Diesel. |
ACC (Active Cylinder Control) |
Sistema (utilizzato da Mercedes su motori a 8 e 12
cilindri) per cui alcuni cilindri, addirittura un’intera bancata, viene
disattivata a livello distribuzione e accensione, senza disturbi alla guida,
quando le condizioni lo permettono, al fine di consumare meno. Nella bancata
disattivata le candele continuano a funzionare ad intermittenza per
garantire la temperatura per una rapida riattivazione della bancata. |
ACC (Adaptive Cruise Control) |
E’ un sistema di regolazione automatica della
velocità (Cruise Control) che però è in grado di regolare automaticamente la
velocità anche in funzione della distanza (fino a 120 m) e della velocità
del veicolo che precede. E’ in grado di rallentare, accelerare o frenare
all’occorrenza ed è collegato ai sistemi ABS , ASR ed ESP. Il cuore del
sistema è però un radar LRR (Long Range Radar): le onde emesse (frequenza 77
GHz) hanno una frequenza differente da quelle riflesse se esiste differenza
di velocità tra i due oggetti. Bosch programma di partire alla produzione
nel 1999 e Delphi ha allo studio sistemi analoghi, così come Delco e altri (TRW)
tra cui tutti i maggiori costruttori automobilistici. I sensori del sistema
sono: angolo d’imbardata, accelerazione trasversale, numero di giri delle
ruote, e angolo di sterzata oltre, ovviamente il radar di distanza dal
veicolo che precede attivo sotto i 150 m. Gli attuatori agiscono su freni (ASR
e ESP), cambio, motore (Motronic) in un range di velocità da 30 a 180 km/h.
Il Distronic della Mercedes mantiene la distanza di sicurezza agendo sui
freni in modo automatico e “dolce”, cioè utilizzando solo 1/5 della capacità
frenante. La distanza di sicurezza corrisponde allo spazio percorribile in
un secondo alla velocità con cui si sta viaggiando. Il Distronic funziona
comunque in associazione col regolatore automatico della velocità Cruise
control. |
ACCENSIONE A DISTRIBUZIONE STATICA (D.I.S.) |
Accensione in cui la distribuzione dell\'alta
tensione non avviene tramite spazzola e calotta. In questo caso l\'alta
tensione alle candele viene inviata direttamente dagli avvolgimenti
secondari delle bobine di accensione |
ACCENSIONE BREAKERLESS |
Sistema di accensione in cui il ruttore meccanico
(puntine platinate) e\' stato sostituito da un sensore (generatore di
impulsi elettrici). Il sensore invia un segnale ad un modulo elettronico che
a sua volta permette il passaggio di corrente nel primario bobina. |
ACCENSIONE CAPACITIVA |
I sistemi di accensione capacitiva sono quelli che
sfruttano l\'energia immagazzinata da un condensatore, che poi viene
riversata su una bobina, l\'alta tensione cosi\' generata viene inviata alle
candele. (es. sistema SDI SAAB) |
ACCENSIONE CONVENZIONALE |
Si definisce convenzionale il sistema di
accensione composto da batteria, bobina e spinterogeno con contatti (puntine
platinate) |
ACCENSIONE INDUTTIVA |
I sistemi di accensione induttiva sfruttano la
variazione di campo magnetico direttamente dalla bobina tra gli avvolgimenti
primario e secondario, per generare una alta tensione da inviare alle
candele. |
ACCENSIONE INTEGRATA |
L\'accensione viene definita integrata quando il
sistema sfrutta dei sensori comuni con l\'iniezione e viene inserita in una
unica centralina al fine di gestire e ottimizzare strategie di funzionamento
del motore comuni. |
ACCENSIONE STATICA |
Per accensione statica si intende un sistema di
accensione in cui l\'anticipo viene ottenuto con un calcolatore (centralina)
che in funzione delle informazioni ricevute calcola il valore di anticipo
ottimale fra quelli immagazzinati nella sua memoria. |
ACQUAPLANING |
Fenomeno che si verifica quando la velocita\' di
rotazione delle ruote motrici aumenta considerevolmente rispetto al terreno
a causa di una forte riduzione di aderenza (es. quando il pneumatico perde
aderenza al suolo causa l\'interposizione dell\'acqua fra pneumatico ed
asfalto |
ACS |
Termine utilizzato dalla Ford per indicare
l\'interruttore aria condizionata |
ADS |
Termine usato dalla Mercedes indica il sistema di
sospensioni attive che limita il movimento della vettura in funzione delle
condizioni del carico, delle condizioni stradali e dello stile di guida |
AIR-BAG |
(Cuscino ad aria) Sistema di sicurezza passivo
costituito da uno o piu\' cuscini che in caso di incidente vengono gonfiati
ed impediscono al conducente o passeggero di urtare contro oggetti parti
interne all\'abitacolo |
AIR-BAG |
(Taglia piena) In campo automobilistico indica un
airbag di grande volume capace di proteggere non solo la testa ma anche il
torace del passeggero |
ALB |
(Anti Lock Braking) Termine usato per indicare i
sistemi antibloccaggio ruote dalla Honda |
ALC (Adaptive Light Control) |
Sistema di orientamento automatico dei fari,
basato sul sistema di navigazione* satellitare di posizionamento della
vettura, la sua velocità e la sua accelerazione trasversale, per migliorare
la visibilità notturna in curva. |
ANALOGICO |
I dispositivi o strumenti analogici sono quelli
che, attraverso lo spostamento di una lancetta, indicano la variazione di
una grandezza |
ANCS (Active Noise Control System) |
Sistema basato sulla possibilità di far
interferire un suono indesiderato (rumore) con un altro che lo cancelli.
Naturalmente occorrono degli altoparlanti che emettano il suono cancellatore
e un controllo elettronico in continuo capace di reagire in millisecondi.
Messo in produzione da Nissan nel 1992, con la collaborazione di Hitachi,
riesce ad abbassare di circa 10 dB il rumore del motore in accelerazione per
frequenze fini a 250 Hz. |
ANEMOMETRO A FILO CALDO |
Strumento che misura la quantita\' dell\'aria che
passa in un tubo tramite il raffreddamento di un filo riscaldato
elettricamente posto all\'interno del tubo stesso. L\'anemometro viene
utilizzato per calcolare la massa dell\'aria aspirata dal motore nei sistemi
di iniezione di benzina |
ANIDRIDE CARBONICA |
(CO2) Prodotto di una reazione chimica tra
ossigeno e carbonio (combustione), presente in grande quantita\' sulla terra
e\' innocua per l\'uomo, in quantita\' eccessive causa l\'effetto serra |
ANTI-LOCK |
(Termine inglese) Anti chiusura Anti blocco,
Sinonimo di Anti-blockier VEDI ABS |
ANTI-SKID |
(Termine inglese) Skid = Sbandare quindi i sistemi
anti-skid sono sistemi con il compito di evitare le sbandate |
ANTI-SPIN |
Spin significa l\'improvviso slittamento delle
ruote motrici in fase di accelerazione, i sistemi anti-spin fanno in modo
che cio\' non avvenga |
ANTICIPO D\'ACCENSIONE |
È l\'arco di tempo che trascorre tra lo scoccare
della scintilla e l\'istante in cui il pistone raggiunge il p.m.s. (per
permettere la combustione completa della benzina), solitamente viene
espresso in gradi sull\'albero motore |
ANTICIPO STATICO |
(Viene chiamato statico perche\' non presenta
alcuna parte meccanica in movimento) l\'anticipo di accensione viene
calcolato da un computer che sceglie i gradi di anticipo che ha in memoria
tenendo conto dei segnali che arrivano dai sensori |
APS |
(Acoustic Parking Sistem) Dispositivo funzionante
ad ultrasuoni di ausilio al guidatore per aiutarlo nelle manovre di
parcheggio |
AQS |
(Air Quality Sensor) Sensore per il controllo
della qualità dell\'aria |
AS (SI = Spark Ignition) |
Sigla dei motori a combustione interna ad
Accensione per Scintilla, comunemente detti a “ciclo Otto”. Il carburante
può essere benzina, metano, GPL ecc. |
ASB |
(Active Sensor Bearing) Sensori di velocita\'
delle ruote che a differenza degli altri sensori (detti passivi) questi sono
alimentati elettricamente |
ASC |
Termine usato dalla BMW, indica il sistema
antipattinamento delle ruote |
ASC+T - DSC (Dynamic Stability Control) |
Sigla di Automatic Stability and Traction Control,
sistema antipattinamento* in accelerazione delle ruote motrici utilizzato
dalla BMW. Oltre che intervenire sull’iniezione* e l’accensione* interviene
anche sui freni utilizzando l’impianto ABS. |
ASR |
Termine usato dalla Mercedes per indicare i
sistemi di antislittamento delle ruote in accelerazione |
ASR+MSR |
In aggiunta all\'ASR, l\'MSR apre la farfalla di
quel tanto che basta per evitare il bloccaggio delle ruote motrici in
scalata. |
ATTUATORE |
Apparecchio posto a valle della centralina il
quale puo\' eseguire solo una determinata operazione comandato nei parametri
decisi dalla centralina |
AUC |
Sigla di Automatische Umluft-Control, dispositivo
che sulle BMW di classe elevata aziona automaticamente il ricircolo*
dell’aria climatizzata quando un sensore* rileva che l’aria esterna è
inquinata. |
AUTO CLOSE |
Chiusura automatica delle porte, Blocca
automaticamente le porte quanto il proprietario si allontana dall\'auto
(vedere Easy Go) |
AUTOACCENSIONE |
Fenomeno per cui la miscela aria/benzina brucia in
tempi diversi da quelli corrispondenti allo scoccare della scintilla della
candela. Facilitata dagli alti rapporti di compressione (come anche la
detonazione) e da rimasugli incandescenti. Il rendimento precipita. Ci sono
fenomeni di preaccensione e di postaccensione, questi ultimi meno
importanti. La preaccensione è innescata da punti caldi localizzati
(depositi carboniosi, elettrodi, valvole ecc.) che si surriscaldano durante
la compressione, bruciano la miscela in anticipo rispetto allo scoccare
della scintilla: di conseguenza i gas combusti restano più a lungo nel
cilindro riscaldandone le pareti e quindi esaltando il fenomeno
anticipandolo sempre più, fino a precedere il P.M.S. e quindi creare un
lavoro negativo. Scende il rendimento e addirittura può accendersi la
miscela nei condotti di aspirazione. Se l’autoaccensione avviene in
contemporanea allo scoccare della scintilla o poco dopo essa non è
avvertibile durante la marcia ma si presenta come difficoltà di spegnere il
motore. |
AUTODIAGNOSI |
Funzione della centralina che, permette
l\'individuazione dei guasti a sensori o attuatori nella gestione
elettronica del motore (es. iniezione, accensione, ABS, ecc.)
l\'autodiagnosi e\' prerogativa di sistemi elettronici di ultima generazione
e viene svolta attraverso tester dedicati o attraverso codici lampeggio |
AUTRONICA |
Termine di recente introduzione nel gergo
automobilistico che sta ad indicare lo studio e l\'applicazione dei sistemi
elettronici montati sulle vetture moderne. (AUTRONICA = elettronica dell\'auto) |
Accumulatore (smorzatore di pressione) di carburante |
Piccolo serbatoio, delle dimensioni di meno di un
litro, in comunicazione con il condotto di mandata all’uscita dalla pompa
del carburante. Serve a smorzare le pulsazioni del carburante e anche a
mantenere in pressione il circuito a motore spento. E’ costituito da un
ingresso/uscita, mentre il fondo è mobile, contrastato da una molla. |
Angolo di combustione |
E’ la misura in gradi della rotazione del motore
durante la fase di combustione. Nel motore AS* questo valore è piuttosto
costante al variare del numero di giri. La ragione di ciò dipende dal fatto
che la velocità di propagazione del fronte di fiamma è proporzionale alle
turbolenze (vedi swirl) e queste sono proporzionali al regime di rotazione.
La conseguenza è che il motore AS può salire di giri enormemente (oggi siamo
oltre i 15.000 giri/min). La scintilla scocca poco prima del raggiungimento
del punto morto superiore (PMS), la pressione aumenta raggiungendo il suo
massimo attorno ai 20° dopo il PMS, e la combustione cessa attorno ai 65-75°
dopo il PMS. All’apertura della valvola di scarico la pressione è attorno ai
3-5 bar. Il motore AC*, invece, lega la sua possibilità di salire di giri
alla finezza della polverizzazione del combustibile, che è la sola maniera
per accelerare la combustione. |
Aromatici |
Idrocarburi molto stabili presenti nelle benzine e
sospettati di essere cancerogeni. Sono stati introdotti massicciamente
quando si è tolto il piombo dalla benzina “super”, per recuperare potere
antidetonante (vedi numero di ottano). Attualmente (1° luglio 98) la loro
presenza è al 40% in Italia, mentre negli USA è al 35%, sempre in volume.
Per il 2000 si deve ridurre al 42% in Europa. Il nome deriva dal fatto che
hanno un caratteristico odore. Il più semplice è il benzene ma sono
aromatici, tra gli altri, anche il toluene e lo xilene. Un gruppo
particolare è costituito dagli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici)
formati da due o più strutture benzeniche. Col processo di reforming si può,
ad es. trasformare alifatici in aromatici, che hanno numero di ottano più
elevato. Con la isomerizzazione si legano diversamente gli atomi (senza
trasformarli) ottenendo diverse caratteristiche chimico-fisiche. Gli
aromatici sono anche presenze indesiderabili negli oli perché responsabili
(tra l’altro, con lo zolfo) della loro ossidazione. Per eliminarli si usano
solventi (che li estraggono) oppure l’idrogenazione, che litrasforma in
cicloparaffine e successivamente in paraffine, cioè prodotti più stabili,
con processi ad alte temperature e pressioni. |
Assorbitori |
La maggior parte delle emissioni di HC avviene nei
primi secondi dopo l’accensione, quando lo scarico è ancora freddo e perciò
gli elementi catalizzanti non sono in grado di funzionare. In alcune vetture
il catalizzatore viene riscaldato elettricamente, ma studiano anche sistemi
alternativi. Si sono allora cercate soluzioni in grado di assorbire gli
inquinanti e di rilasciarli solo dopo a temperatura raggiunta. Il materiale
adatto alla bisogna è la zeolite che cattura gli idrocarburi, poi viene la
fase di rilascio con immissione di aria per la ossidazione e per alzare la
temperatura. |
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BALLAST |
(Resistenza) Termine inglese significa zavorra in
questo caso la resistenza ballast e\' una resistenza che serve a limitare la
corrente |
BAR |
Sistema di misurazione della pressione dei fluidi
(nel S.I. e\' adottato il pascal), il bar e\' un multiplo del pascal ed
equivale a circa una atmosfera |
BARRA ANTIROLLIO |
(Barra stabilizzatrice) Organo meccanico composto
da un asta che collega i due bracci della sospensione dello stesso asse,
agisce per torsione e serve a contrastare il rollio della vettura in curva |
BARRA DI TORSIONE |
È una molla rettilinea costituita da un\'asta,
solitamente di sezione circolare che da una parte e\' fissata al telaio
della vettura dall\'altra e\' fissata al fulcro del braccio della
sospensione, lavorando per torsione costituisce un elemento di
ammortizzazione per la vettura |
BAS (Brake Assistant System) BDC - PBC |
Se in caso di frenata di emergenza il pedale del
freno viene premuto immediatamente ma senza la necessaria pressione, come
fanno molti automobilisti, non si riesce ad entrare nel campo di azione
dell’ABS e perciò lo spazio di frenata risulta più lungo di quello
possibile. Il BAS, in uso dal 1996, riconosce le intenzioni del pilota in
base alla velocità di salita della pressione nell’impianto frenante e attiva
immediatamente, attraverso la pompa dell’ASR, l’innalzamento automatico
della pressione. In emergenza (rapida spinta sul pedale) fino al valore
massimo possibile, cioè attiva l’intervento dell’ABS su tutte le ruote. |
BATTITO |
(battito in testa) È un rumore di tipo metallico
proveniente dal motore, si puo\' avvertire durante la ripresa dai bassi
regimi quando si ha un eccessivo anticipo, oppure lo si puo\' sentire quando
si verificano delle autoaccensioni, in questo caso il battito e\' molto piu\'
violento simile a colpi di martello e molto piu\' dannoso perche\' provoca
pericolose vibrazioni nella camera di scoppio |
BDC (Brake Dynamic Control) |
E’ un sistema correttivo degli impianti frenanti
dotati di ABS. In pratica riconosce dalla rapidità con cui viene azionato il
pedale del freno che si tratta di una frenata di emergenza e aziona, di
conseguenza, il massimo dell’effetto frenante, anche se il pilota non ha
premuto a fondo il pedale. Vedi anche: BAS |
BENZINA CON PIOMBO |
(Benzina etilata) È una benzina con l\'aggiunta di
piombo tetraetile e piombo tetrametile, vengono aggiunte queste sostanze per
aumentare le resistenza alla detonazione e far raggiungere alla miscela
aria/benz. pressioni elevate senza il rischio di combustione spontanea,
queste sostanze sono nocive per l\'uomo e devono essere impiegate solo su
vetture non catalizzate |
BENZINA SENZA PIOMBO |
(Benzina verde) Ha la caratteristica di avere solo
13mg/l di piombo (praticamente assente) pero\' come antidetonante contiene
sostanze aromatiche che portano ad avere un numero di ottano di 95 deve
essere utilizzata esclusivamente su auto specifiche |
BIOSSIDO DI ZOLFO |
(SO2)Deriva dalla reazione chimica tra zolfo e
ossigeno. Lo zolfo e\' presene normalmente nel gasolio e in misura molto
minore nella benzina, quindi solo i motori Diesel producono queste sostanze
che comunque l\'inqinamento dovuto a questo gas non supera il 5% del totale |
BIT |
(Binary digiT) È il nome dell\'unita\' di
informazione equivalente, es. in un dilemma la cui scelta sia si o no. Il
bit e\' anche l\'unita\' di misura del sistema binario serve ad indicare una
delle due cifre impiegate, 0 o 1 |
BLINKER |
(parola inglese) Blink = lampeggio Blinker =
lampeggiatore |
BLOW-BY |
(termine inglese =soffiare attraverso) Con questo
termine s\'intende il trafilamento di miscela aria/benz. attraverso i
pistoni causa la non perfetta tenuta delle fasce elastiche |
BOOSTER |
(termine inglese) In radiotecnica significa
amplificatore |
BREAKERLESS |
(ACCENSIONE BREAKERLESS) Sistema di accensione in
cui il ruttore meccanico (puntine platinate) e\' stato sostituito da un
sensore (generatore di impulsi elettrici). Il sensore invia un segnale ad un
modulo elettronico che a sua volta permette il passaggio di corrente nel
primario bobina. |
BUCO DELL\'OZONO |
(Ozono O3) È la rarefazione dello strato di
atmosfera attorno alla terra che protegge la superficie dai raggi
ultravioletti, il buco e\' situato sopra l\'Antartide |
BUS |
Mezzo utilizzato per la trasmissione dei dati all\'interno
di un calcolatore o di un sistema |
Barra Panhard |
Barra trasversale, con funzione di biella, che
costituisce in uno schema molto comune, l’ancoraggio laterale alla scocca
della sospensione posteriore a ponte interconnesso. E’ di solito collocata
parallelamente all’assale e ha un’estremità incernierata alla scocca e
l’altra al ponte. |
Batteria al piombo: manutenzione |
Si parte dall’osservazione dello stato dei
terminali e della pulizia esterna generale. La solfatazione ai morsetti
(colore polvere verdognola) si elimina versando acqua calda, poi si staccano
i morsetti (sempre prima il negativo) e si puliscono con spazzola metallica.
Infine prima di attaccarli si trattano con la pasta specifica: ciò
garantisce il contatto efficace tra circuito e batteria. Lo sporco e
l’umidità sulla parte superiore della batteria va rimosso per evitare
“ponti” che disperdano corrente scaricando la batteria. Aggiungere acqua
distillata in ogni cella fino al livello previsto da costruttore Lo stato di
efficienza interna può essere controllato tramite idrometro, che misura il
peso specifico: le batterie che ne hanno uno incorporato controllano
purtroppo solo lo stato di una cella; meglio usare uno mobile che possa
prelevare campioni da ognuna delle sei celle. Attenzione al prelievo
dell’acido perché è altamente corrosivo e può nuocere agli occhi. A batteria
carica la tensione deve essere tra 12,6 e 12,8 V a motore e servizi spenti.
Con motore in moto la tensione sale a 13,6-14,5 V |
Batterie per trazione, energia e potenza specifica
massiche |
Sono la potenza e l’energia per unità di massa.
L’evoluzione delle batterie da quelle attuali (al piombo*, energia specifica
30 Wh/kg, potenza specifica 100 W/kg) si prevede essere la seguente (vedi
anche fuel cells). Nickel-idruri metallici (NiMH), 60 Wh/kg, 160 W/kg (per
l’anno 2000) sono utilizzate anche per attrezzi, telefoni, macchine da
ripresa; sono leggere, durano a lungo ma sono costose e si scaricano più
facilmente delle Nickel-cadmio (che non sono previste per la trazione).
Honda Civic EV+ 2001 70 Wh/kg (288 V - 90 Ah - 375 kg) in Leasing triennale
in California dal 1998. Litio-polimeri, 120 Wh/kg, 100 W/kg (anno 2005)
Litio-ioni, 150 Wh/kg, 250 W/kg (anno 2005) , 200 Wh/L, senza effetto
memoria ricarica completa in 6 ore - prototipo Ford Ka funzionante a luglio
2000 (126 Wh/kg, raffreddamento a liquido delle batterie). Usate anche per
orologi, calcolatrici, macchine da ripresa ecc. sono di piccole dimensioni,
durano a lungo ma sono molto costose. La benzina ha un’energia specifica di
circa 43.333 kJ/kg = 12.000 Wh/kg = 10.400 kcal/kg i supercondensatori*
vanno da 1 a 10 Wh/kg Nuove batterie al piombo con contenuto d’argento hanno
energia specifica di 40 Wh/kg. |
Benzina ossigenata - ETBE |
L(Ethyl Tertio Butyl Ether (ETBE) ottento
dall’etanolo di grano o di barbabietola può essere mischiato alla benzina in
proprozione attorno al 10%. In tal modo la benzina risulta addizionata di
ossigeno all’ 1,4% con riduzione di CO e HC attorno al 10 - 15 %. |
Bloccaggio del convertitore |
Dispositivo che nel cambio automatico collega
direttamente, attraverso la catena cinematica degli ingranaggi della
trasmissione, il motore alle ruote evitando slittamenti indesiderabili. In
pratica elimina il convertitore di coppia mettendo in contatto albero motore
e albero primario del cambio. |
Brake by wire |
Analogamente al Drive by wire* trattasi di un
sistema frenante scollegato dal pedale del freno nel senso che il pedale
genera segnali elettrici che vengono raccolti e interpretati da una
centralina. Questa attiva un’altra centralina di comando che modula
l’intervento di un’unità attiva sull’impianto frenante (vedi EHB*). Già oggi
questa unità può essere l’elettropompa dell’ABS*, ma in futuro si può
pensare di eliminare la parte idraulica e agire localmente su unità a motore
elettrico posizionate vicino alle ruote. Vedi anche BAS. |
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C.H.T. |
(Controlled hig turbolence) Alta turbolenza
controllata. Esempio un sistema usato croma 2000 CHT nei collettori di
aspirazione |
CADUTA DI TENSIONE |
È la differenza di tensione che si misura tra due
punti di un circuito che sia percorso da corrente e che nel quale ci sia una
resistenza |
CALCOLATORE |
Dispositivo costituito da ingressi, uscite,
memorie, unita\' di controllo, unita\' aritmetico-logiche per eseguire i
calcoli, la sua funzione e\' di ricevere i dati, elaborarli e fornire
risultati |
CAMBER |
(Angolo di campanatura) È l\'angolo che si
osserva, avendo la macchina in posizione di marcia rettilinea, compreso tra
l\'asse frontale della ruota e le verticali, si dice positivo quando la
parte superiore del pneumatico e\' inclinata verso l\'esterno negativo in
caso contrario |
CAMLESS |
Gestione individuale delle valvole in tempi e
alzate con conseguente eliminazione della farfalla nei motori a benzina.
Attualmente il sistema è ancora voluminoso e consuma molta energia, più di
quella che si risparmia senza farfalla ma tutti i costruttori stanno
lavorando in questa direzione. Il sistema tradizionale di alberi a camme è
sostituito da un attuatore elettroidraulico o completamente elettrico
(elettromagnetico) a controllo elettronico. Al limite non esistono nemmeno
le molle di richiamo in quanto il magnetismo residuo nel corpo valvola
mantiene la stessa nella sua posizione e l’attuatore la deve solo spostare
senza vincere alcuna energia elastica contrastante. Il sistema consente
risparmi di carburante attorno al 20% e riduzione del rumore di 7 dB circa.
Necessita alimentazione a 42V perché la potenza necessaria è di 1,5-2 kW,
però gestendo solo le valvole di immissione (Half Camless) basterebbero 14V.
Vedi anche AVT |
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CAN |
(Controller Area Network) È un sistema di
comunicazione, adottato dalla Bosch; in pratica le centraline presenti sulla
vettura sono collegate fra loro e i diversi segnali codificati in modo
differente viaggiano sugli stessi cavi, essi vengono ricevuti ed utilizzati
solo dal componente che li riconosce centraline, moduli, attuatori, sensori.
La trasmissione dei dati viene effettuata in due frequenze diverse, che
dipende dalla quantita\' di segnali da trasmettere |
CANISTER |
(Sistema canister) Sistema di condotti, valvole,
filtri, che permettono il ricircolo dei vapori di benzina e bruciarli nel
motore impedendo l\'inquinamento dell\'ambiente |
CARBURAZIONE |
Operazione durante la quale l\'aria si unisce con
il carburante finemente polverizzato nel rapporto piu\' vantaggioso per la
combustione (rapporto stechiometrico 1benz./14,7aria) |
CASTER |
(angolo di incidenza) È l\'angolo che si forma tra
la verticale passante per l\'asse della ruota e l\'asse del perno del fuso a
snodo, si dice positivo quando l\'asse del perno del fuso incontra il
terreno davanti al punto d\'appoggio del pneumatico, negativo se lo incontra
dietro |
CATALIZZATORE |
Chimicamente sono delle sostanze capaci di
accelerare i tempi di reazione o aiutare lo svolgimento della reazione
stessa senza che vengano a modificare il loro stato. I catalizzatori montati
sui motori anno il potere di aiutare il processo di trasformazione dei gas
inquinanti CO HC NOx in gas non nocivi |
CAVE (Computer Aided Virtual Environment) |
Sistema di proiezione in stereoscopia che permette
di osservare, con speciali occhiali, le immagini proiettate in forma
tridimensionale su quattro superfici. Viene utilizzato in fase di progetto
per apprezzare l’effetto ottico identico a quello che si avrebbe sul
prodotto finito, risparmiandosi di costruirlo effettivamente o di
trasportarlo da un posto ad un altro (Mercedes). I proiettori inviano
alternativamente l’immagine corrispondente alla posizione dell’occhio
sinistro e del destro dell’osservatore, 118 volte al secondo;
corrispondentemente gli occhiali permettono la visione del solo occhio
interessato e il cervello associa le due immagini in forma tridimensionale. |
CAVI RESISTIVI |
Sono cavi per l\'alta tensione del circuito
d\'accensione servono per abbattere i disturbi elettromagnetici che questo
impianto puo\' creare. Sono costituiti da un anima interna di fibra tessile
carbonizzata, materiale che offre una resistenza al passaggio della corrente
di circa 10000 ohm |
CAVO SPIRALATO |
(CLOCK SPRING) È un dispositivo costituito da un
cavo avvolto a spirale dove le estremita\' sono collegate a due piattelli
contrapposti, uno fisso al volante uno al devioguida, ha la funzione di
trasmettere l\'impulso dalla centralina al detonatore per l\'azionamento del
air-bag, con il vantaggio di permettere la rotazione del volante senza
attorcigliare il filo |
CBC |
(Cornering Break Control) Si tratta di un sistema
di sicurezza gestito dalla centralina dell\'ABS ed elimina, in caso di
frenata in curva, il sovrasterzo che si crea in questi casi. Il sistema
agisce togliendo forza frenante alla ruota posteriore interna alla curva
evitando cosi il sovrasterzo pero\' andando a creare uno squilibrio delle
forze frenanti che provoca una coppia che tende ad accentuare il rollio
della vettura |
CBR (Controlled Burn Rate) |
Sistema di combustione che permette la
realizzazione di carica stratificata senza ausilio di iniezione di
carburante, adatto a motori di piccola cilindrata (ciclomotori). Sono motori
a quattro tempi dotati di tre valvole e realizzati in modo che la miscela
affluisca dapprima attraverso una sola delle due valvole di immissione per
creare il movimento adatto alla stratificazione. |
CENTRALINA |
(MICROPROCESSORE)Circuito integrato di piccole
dimensioni, in grado di eseguire operazioni logiche ed aritmetiche secondo
determinati programmi, memorizzare ed elaborare dati con lo scopo di
impartire istruzioni per comandare determinati processi di automazione
(gestione dell\'iniezione, accensione) |
CFI |
(Central Fuel Injection) Sistema di iniezione a un
iniettore montato su motori Ford |
CHECK PANEL |
Termine inglese significa pannello di controllo
e\' riferito allo strumento posto nel cruscotto della vettura con il compito
di visualizzare il corretto funzionamento dei principali impianti montati
sul veicolo |
CICLO DIESEL |
Ciclo di funzionamento del motore Diesel; dove e\'
la combustione spontanea del gasolio, iniettato in un ambiente (camera di
combustione) che si trova ad alte pressioni e temperature, a far dilatare il
volume del gas e compiere il lavoro. Caratteristica del Diesel e\' che la
combustione prima avviene a volume costante, poi continua a pressione
costante |
CICLO OTTO |
Ciclo di funzionamento del motore a benzina, dove
la miscela viene fatta incendiare da una scintilla, la caratteristica dei
motori a benzina e\' che tutta la combustione avviene a volume costante |
CID (1) |
Termine usato dalla Ford per individuare il
sensore identificazione asse a camme (sensore di fase) |
CID (2) |
(Customer Identification Device) Trasponder a
radiofrequenza codificato.È la chiave del sistema Easy go che viene
riconosciuta dall\'auto quando il proprietario la tiene in tasca e si
avvicina o si allontana |
CILINDRATA |
È il volume che occupa il pistone, durante la sua
corsa, nel cilindro, la cilindrata totale e\' calcolata sommando i volumi
delle cilindrate unitarie |
CIRCUITO INTEGRATO |
È l\'insieme di componenti miniaturizzati
(condensatori transistori diodi resistori) collegati in modo tale da
costituire un elemento elettronico completo, un circuito indivisibile |
CLOCK |
(Termine inglese, significa orologio) Viene
utilizzato per individuare un sistema, un circuito, che scandisce il tempo,
serve per stabilire i tempi base per il conteggio di certi impulsi |
CO |
(Monossido di carbonio) È il prodotto della
combustione incompleta del carbonio |
CODICE LAMPEGGIO |
Strategia grazie la quale e\' possibile effettuare
l\'interrogazione della centralina, per fare cio\' e\' necessario seguire le
varie procedure indicate dalla casa costruttrice del veicolo per evitare
possibili danni alla centralina |
COEFFICIENTE DI RESISTENZA AREODINAMICA |
(CX) Rapporto fra la resistenza opposta da un
solido alla penetrazione in un fluido e la resistenza che opporrebbe la sua
sezione, perpendicolere alla direzione di avvanzamento, nel punto di massimo
ingombro |
COLPO D\'ARIETE |
Fenomeno fisico che interessa tubi sotto
pressione, e\' la propagazione di onde a grande velocita\', generate da
forti variazioni di pressione in tempi rapidissimi, le quali si manifestano
sottoforma di violenti urti contro le pareti dei tubi |
COMBUSTIONE |
Reazione chimica dove il combustibile (carbonio)
si lega al comburente (ossigeno), la combustione si differenzia dall\'ossidazione
solo per i tempi di reazione, l\'ossidazione e\' molto piu\' lenta della
combustione (la combustione non deve superare la velocita\' di 50-80 m/s
altrimenti diventa detonazione che e\' da evitare) |
COMON RAIL |
Sistema di iniezione diretta di gasolio, lo schema
dell\'impianto prevede l\'accumulo di gasolio prima dell\'iniettore, in
questo tipo di iniezione e\' la centralina che decide tempi e anticipi di
iniezione (come nell\'iniezione di benzina) |
COMPRESSORE VOLUMETRICO |
Organo meccanico costruito come una pompa rotante,
aspirante e premente, e\' messo in rotazione meccanicamente dal motore (di
solito per mezzo di una cinghia) il suo compito e\' pompare aria nel motore,
la portata d\'aria e direttamente proporzionale al numero di giri della
pompa |
COMPUTER |
Calcolatore, elaboratore elettronico |
CONSUMO SPECIFICO |
È un dato importante per la valutazione del
rendimento di un motore, praticamente e\' la quantita\' di combustibile
bruciata in un ora di funzionamento del motore a pieno carico, in rapporto
alla potenza (g/kWh) |
CONVERTITORI A/D O D/A |
(Convertitori analogico/digitale o
digitale/analogico) Circuito per mezzo del quale e\' possibile trasformare
un segnale analogico (ampiezza proporzionale al suo valore) in un segnale
digitale (valore espresso da impulsi rappresentati da bit), o viceversa |
COPPIA MOTRICE |
È il prodotto della forza sviluppata dalla
pressione generata dalla combustione, per la distanza tra l\'asse dell\'albero
motore e l\'asse del perno di manovella dell\'albero |
CORRENTE |
È un movimento di elettroni all\'interno di un
materiale conduttore (materiale nel quale gli atomi sono facili a perdere o
acquistare elettroni), si misura in ampere (A) |
CORRENTE ALTERNATA |
È una corrente che cambia continuamente direzione
seguendo un ciclo, andando da valori positivi a valori negativi passando per
lo zero |
CORRENTE CONTINUA |
È un flusso di elettroni che viaggiano sempre
nella stessa direzione |
CORRENTE DI TARGA |
È un valore di corrente riferito alla prova di
scarica violenta a freddo (normalmente riportato sulla batteria), e\' un
valore riferito a una temperatura e al tempo di scarica prima di raggiungere
una tensione minima stabilita |
CORRENTE INDOTTA |
(VEDI INDUZIONE ELETTROMAGNETICA) È un flusso di
elettroni che si muovono per l\'effetto di una forza elettromotrice indotta |
CPS |
(Crankshaft Position Sensor) Termine utilizzato
dalla Ford per individuare il sensore di giri, posizione albero motore |
CPU |
(Central Processing Unit) Unita\' centrale di
calcolo. Nei sistemi di elaborazione piu\' evoluti e\' costituita da un
unico chip, e\' un circuito elettronico che riceve i dati e secondo gli
ordini programmati fornisce risultati |
CRACKING |
(Significa rottura) È il processo chimico per il
quale le frazioni, del petrolio greggio, piu\' leggere riescono a staccarsi
da quelle piu\' pesanti dando origine da una parte benzine o nafte piu\'
pregiate (a seconda della temperatura di rottura delle molecole), dall\'altra
olii pesanti |
CRUISE CONTROL |
È un sistema che regola automaticamente la
velocita\' di marcia del veicolo secondo le impostazioni conducente, tramite
una centralina che agisce su freni, cambio, alimentazione motore |
CUT OFF |
(Tagliare via) Indica un dispositivo elettronico
di taglio del carburante in fase di decelerazione, riducendo i consumi e le
emissioni inquinanti allo scarico |
CVH |
Indica la camera di combustione emisferica con
l\'angolo delle valvole composto, con punterie idrauliche |
CVT - Cambio a Variazione Continua |
Il CVT è un cambio automatico che consente di
passare dalla marcia più corta a quella più lunga attraverso una gamma
infinita di rapporti intermedi E ANCHE DI CAMBIARE SOTTO CARICO. Rispetto ai
cambi tradizionali (che nel 1999 può sostituire solo su vetture di potenza
limitata, 100 kW circa, per incrementi successivi vedi oltre), migliora il
confort di marcia perché non si avvertono strappi durante il passaggio da un
rapporto all’altro. Per le auto il più diffuso è quello della Van Doorne,
che si rifà al tipo (“Variomatic”) installato fin dagli anni Cinquanta sulle
olandesi Daf (1958). Costruttivamente è più semplice di un automatico
convenzionale; oltre al convertitore di coppia (ma ce ne sono anche a
frizione) esso infatti è costituito da due pulegge con gole a «V», che si
stringono o si allargano contemporaneamente, sotto l’azione di un cilindro
idraulico (o di un motore elettrico), in modo da far variare il rapporto di
trasmissione (fino a circa 6 volte, da 1/2 a 1/13 circa), e nelle quali si
muove per attrito una cinghia trapezoidale* , larga da 2 a 4 centimetri, che
in passato era di gomma e che ora, invece, è costituita da un gran numero di
sottili tasselli metallici (acciaio o alluminio) o da una catena. ECVT è un
cambio CVT con gestione elettronica. La gestione elettronica ha permesso di
presentare (Nissan, Audi e Subaru) il CVTip. Un altro tipo di CVT (detto
toroidale) sviluppato da Nissan è costituito da due “semicarrucole”
affacciate, una con l’asse motore e l’altra con l’asse di trasmissione. Una
cinghia nella gola porta il moto da uno all’altro. La variazione di rapporto
è ottenuta deformando progressivamente la cinghia in modo che il diametro su
cui calza sulla semicarrucola motrice è diverso da quello su cui calza sulla
semicarrucola condotta. Nei CVT la cinghia può essere tirata o spinta; nel
primo caso essa è in fibre sintetiche (aramide ecc.) o è una vera e propria
catena metallica, nel secondo caso è a tasselli metallici e necessita di un
raffreddamento a bagno d’olio. Abbinato al motore c’è un convertitore di
coppia o una frizione magnetica - frizione a dischi multipli a controllo
elettronico per l’Audi - che abbina il motore a un rapporto fisso di
trasmissione (in genere circa 2:1) poi, verso i 10 km/h il rapporto tra le
pulegge supera quello fisso ed entra in funzione il CVT che va fino a un
rapporto di circa 0,5:1. Attualmente sono gestiti elettronicamente, mentre
in passato erano comandati utilizzando la depressione nel collettore di
aspirazione e dal numero di giri del motore. Possono lavorare con coppie
dell’ordine max. di 300 Nm (270 Nm, ZF, luglio 98 - 387 Nm, Nissan “Extroid”,
1999 - 310 Nm, Audi A4 e A6 “Multitronic”, 2001) ma nei prossimi anni,
grazie all’apporto della gestione elettronica e al miglioramento
convertitore di coppia o delle frizioni, dovrebbero raddoppiare le
prestazioni. La Nissan ha messo a punto un sistema (Extroid CVT) che
consiste in due dischi, uno di entrata e uno di uscita, in cui il moto
rotatorio viene trasmesso tra i due attraverso rullini di trasmissione.
Variando l’inclinazione dei rullini si varia la zona di contatto e quindi il
rapporto di trasmissione. Permangono problemi di rendimento in quanto il
cambio assorbe potenza agli alti regimi e con vettura ferma la pompa
idraulica assorbe comunque una certa potenza, tuttavia la possibilità di far
lavorare il motore nelle zone di massimo rendimento limita gli
inconvenienti. |
CX |
(COEFFICIENTE DI RESISTENZA AREODINAMICA) Rapporto
fra la resistenza opposta da un solido alla penetrazione in un fluido e la
resistenza che opporrebbe la sua sezione, perpendicolere alla direzione di
avvanzamento, nel punto di massimo ingombro |
Cambio adattativo (AGS) - DSP (Dinamishes
Schaltprogramm) |
Adaptive Gearbox Shift, ovvero gestione
«adattativa» di un cambio automatico. E’ un sistema che adegua continuamente
l’innesto delle marce alle esigenze dell’automobilista e al suo stile di
guida. Con le classiche gestioni di tipo idraulico e con molte di tipo
elettronico, le cambiate non avvengono sempre in modo ottimale e, comunque,
non possono adattarsi alle differenti caratteristiche di guida di ogni
conducente. Per ridurre questo inconveniente è stato introdotto un
interruttore che consente di selezionare il tipo di funzionamento preferito
(di solito «economico» o «sportivo»), così da anticipare il passaggio al
rapporto superiore o sfruttare tutto l’arco di utilizzo del motore, fino al
regime massimo. Anche questa, comunque, non è la soluzione ottimale, perché
è pur sempre un compromesso che non riesce a soddisfare tutte le esigenze.
Per migliorare ulteriormente il funzionamento degli automatici è stato
quindi sviluppato un controllo elettronico adattativo di tipo continuo (autoadattativo
detto anche proattivo). I dati relativi alla rapidità del movimento del
pedale dell’acceleratore, alla sua posizione e alla frequenza con cui si
trova a fondo corsa o al minimo vengono rilevati e confrontati con alcuni
parametri, tra i quali la velocità della vettura, la marcia inserita,
l’accelerazione longitudinale e trasversale, il numero degli interventi sui
freni, il regime termico del motore. Se per un certo tratto la centralina
registra, per esempio, che l’acceleratore è rilasciato e contemporaneamente
il guidatore frena frequentemente, l’elettronica AGS capisce che l’auto sta
affrontando una discesa e quindi provvede a scalare marcia automaticamente.
Altro caso è quando la centralina rileva un’accelerazione trasversale
notevole, che corrisponde alla percorrenza di una curva. Con un automatico
convenzionale se il guidatore toglie gas avviene il passaggio al rapporto
superiore, con il rischio di destabilizzare l’assetto, mentre con il
controllo adattativo viene evitata l’inutile cambiata. Altra situazione di
guida nella quale l’autoadattativo mostra la sua utilità è nei sorpassi. Per
scalare marcia rapidamente con un automatico tradizionale occorre premere a
fondo l’acceleratore (operazione detta «kick-down»), con un AGS, invece, la
scalata viene effettuata appena si preme molto rapidamente il pedale, senza
dover schiacciare a tavoletta. Inoltre, qualora il guidatore dovesse
interrompere il tentativo di sorpasso rilasciando bruscamente
l’acceleratore, l’elettronica autoadattativa capisce che non deve innestare
il rapporto superiore ma mantenere la marcia opportuna per la successiva
accelerazione. Il cambio è anche correlato da sensore che avverte che la
vettura è in discesa (che è poi come quando decelera) e anche in questo caso
le marce inferiori vengono lasciate in funzione di sfruttare il freno
motore. Vedi anche “Flash”. |
Cambio manuale automatizzato |
Consente cambi di marcia velocissimi, perché viene
azionato non dai tradizionali leveraggi, ma da pulsanti o levette collegate
ad una centralina elettronica che comanda appositi «attuatori» elettrici o
idraulici (“by wire”). Le prime applicazioni, a partire dal 1988, hanno
riguardato le monoposto di «formula 1». La Magneti Marelli ha messo a punto
un sistema, chiamato «Selespeed», che può essere montato anche su vetture di
serie dotate di un normale cambio sincronizzato o a innesti frontali. I
vantaggi consistono nella massima rapidità di cambiata e nell’eliminazione
di qualsiasi sforzo sulla leva, che può essere sostituita da pulsanti o da
un «joystick». Le migliori prestazioni si hanno abbinando l’automazione del
cambio a quella della frizione e utilizzando una farfalla motorizzata che
gestisce, sempre automaticamente, la potenza del motore durante i cambi di
marcia senza obbligare il guidatore a sollevare il piede dall’acceleratore
(cambio robotizzato). Vedi anche cambio sequenziale. |
Cambio meccanico robotizzato |
In funzione del loro minor costo rispetto ai cambi
automatici epicicloidali, trovano impiego cambi del tipo di quelli manuali
dove però gli innesti e la scelta dei rapporti sono tutti guidati
dall’elettronica e quindi manca il pedale della frizione e la leva
tradizionale del cambio (ce n’è una come quella dei cambi automatici). Ciò
grazie a un’elettronica funzionale alle esigenze della motricità e delle
intenzioni del pilota . I comandi possono essere idraulici (Magneti Marelli,
BMW, Getrag, Sachs) oppure elettrici (Valeo) e allora è essenziale il
contributo di un alternomotore per l’avviamento e fornitura di energia. Dal
2000 sono in commercio col nome di Quickshift ( RenaultTwingo) oppure
Selespeed (Ferrari, Fiat, Alfa e Mercedes) e hanno tutte le operazioni
eseguite in automatico da attuatori elettrici o idraulici comandati da
elettrovalvole. Il guidatore, mentre conduce, ha a disposizione la funzione
“drive” e/o la selezione manuale (es. Opel Easytronic) e anche la funzione
sequenziale. |
Cambio semiautomatico |
Con una trasmissione di questo tipo viene
eliminato il pedale della frizione, ma è il guidatore a scegliere e a
innestare manualmente le marce, al contrario di quanto avviene con un cambio
automatico. Se ne conoscono tre tipi. 1) Abbinato alla trasmissione
automatica e in alternativa ad essa, è un cambio sequenziale automatico. 2)
La frizione automatica o automatizzata dove spostando la leva di un normale
cambio manuale si aziona un servomeccanismo che apre la frizione. 3) Il
cambio sequenziale meccanico propriamente detto, che aziona frizione e
cambiate in sequenza in risposta ai comandi di un leveraggio o di bottoni di
salita e scalata. |
Cambio sequenziale automatico |
Cambio automatico, utilizzato da Porsche, BMW (che
lo chiama Steptronic) e Audi (che lo chiama Tiptronic), dotato di
un’elettronica di gestione particolarmente raffinata. Può essere usato come
un cambio meccanico di tipo sequenziale semplicemente spostando la leva del
selettore su una griglia affiancata a quella convenzionale. Ad ogni impulso
sulla leva (in avanti o indietro) si ottiene il passaggio al rapporto
superiore o a quello inferiore. L’elettronica permette di gestire il
bloccaggio del convertitore di coppia e le cambiate in modo confacente alla
guida sportiva, riducendo gli slittamenti e impedendo i cambi di marcia in
curva e in tutte le altre situazioni in cui sarebbero in contrasto con le
intenzioni del guidatore. |
Cambio sequenziale meccanico |
Di derivazione motociclistica, e abbinato a una
frizione automatica, è più rapido e facile da usare di un cambio
tradizionale: spingendo avanti la leva si inserisce la marcia inferiore,
tirandola indietro si seleziona il rapporto superiore (o viceversa). Può
consistere anche in due levette poste dietro il volante, una per salire e
una per scalare, manovrabili senza staccare le mani dal volante.
Recentemente ha trovato crescente diffusione sulle vetture da competizione,
in particolare dalla stagione 1994 sulle «formula 1» (dopo la proibizione
dei cambi automatizzati) e sulle «Superturismo». Con un «sequenziale», sia
in scalata sia in salita si deve passare attraverso tutte le marce, non
essendo possibile, come anche sulle motociclette, saltare un rapporto. Per
ovviare a questo comportamento, che potrebbe essere fastidioso per chi non
avesse velleità sportive, il centro ricerche Porsche di Weissach ha messo a
punto un cambio sequenziale, chiamato «Quickshift», dotato di un servomotore
che consente di scalare immediatamente fino alla prima marcia quando si
sposta lateralmente la leva del selettore. Stesso effetto col cambio
“sequentronic” della Mercedes. In un cambio sequenziale meccanico ad ogni
colpetto in avanti o in dietro della leva si fa ruotare un tamburo
selettore, posto parallelamente ai due alberi porta ingranaggi, che ha
incise delle scannellature (cave sagomate). Queste hanno un grano che fa da
guida per delle forcelle che, di conseguenza si muovono assialmente e
spostano i sincronizzatori montati (ovviamente) sull’albero che porta gli
ingranaggi folli, rendendone solidale uno alla volta, corrispondentemente
alla marcia inserita. |
Canali dell’ABS |
Di solito vengono chiamati così sia i sensori
utilizzati per rilevare il numero di giri delle ruote (canali del segnale),
sia le elettrovalvole (canali di regolazione) impiegate per modulare la
pressione frenante sulle diverse ruote nei sistemi ABS. I segnali sono
indispensabili affinché l’elettronica possa riconoscere l’incipiente
bloccaggio delle ruote e agire sull’impianto idraulico dei freni. Quanti più
canali sono utilizzati tanto più precisa e rapida è la modulazione di
pressione. Come minimo ne sono necessari due, che rilevano il numero di giri
delle ruote anteriori, mentre la soluzione ottimale ne prevede uno per ogni
ruota. L’ABS più raffinato si avvale di quattro sensori (addirittura, nel
caso di vetture a trazione integrale, ne sono utilizzati altri due, per
rilevare l’accelerazione longitudinale e l’eventuale accelerazione attorno
all’asse verticale nel caso che l’azione frenante sia prevalente su un lato)
e di quattro elettrovalvole di regolazione: in questo caso si può sfruttare
al massimo l’aderenza dei pneumatici, riducendo la pressione di frenatura
solo sulla ruota che sta per bloccarsi. Per diminuire i costi sono diffusi
ABS con quattro sensori (sulle trazioni posteriori se ne possono utilizzare
anche tre soltanto, valutando il comportamento del retrotreno dal segnale di
velocità dell’albero di trasmissione) e tre canali di regolazione (la
frenata delle ruote posteriori è gestita da una sola elettrovalvola). Ancor
più semplici ed economici gli impianti con due sensori e due elettrovalvole
che agiscono soltanto sulle ruote anteriori. A un livello intermedio si
collocano gli impianti con due circuiti frenanti diagonali e ABS con quattro
sensori e due elettrovalvole (che modulano direttamente solo i freni
anteriori). |
Candele a scarica semisuperficiale e superficiale |
Le prime sono candele con un elettrodo centrale e
da due a quattro esterni radiali, realizzate in modo che la scarica avvenga
solo tra gli elettrodi nelle migliori condizioni di innesco. Ogni scintilla
scivola sulla ceramica dell’isolatore centrale prima di saltare su uno degli
elettrodi laterali con un ultimo percorso in aria. Si eliminano i depositi
carboniosi e l’eventualità di “misfiring” (mancata accensione) facilitando
anche l’avviamento a freddo e la regolarità di funzionamento al minimo. Le
candele ascarica superficiale non hanno elettrodo di massa e la scarica
tocca l’isolante per cui sono adatte ai motori da corsa (ultrafredde), che
hanno tensioni elevatissime per evitare l’imbrattamento e non voglione
elettrodi perché possono rompersi. |
Cinghia \"Poly V\" |
In pratica agisce come quattro o cinque cinghie
trapezoidali, identiche come lunghezza e misura, saldate fra loro in modo da
formare una cinghia più larga con diversi profili interni a «V» che lavorano
su altrettante pulegge. Il suo principale vantaggio è quello di poter
trasmettere una maggiore coppia con una tensione inferiore; per questo ha
una vita lunghissima e non richiede interventi di regolazione. Si sta
rapidamente diffondendo, oltre che per il comando del compressore del
condizionatore e della pompa del servosterzo, anche per l’azionamento
dell’alternatore. |
Coating |
Termine inglese usato per quantificare il
contenuto di metalli nobili in un catalizzatore. Il valore si esprime in
grammi per litro (1 litro = 1 dm3) ed è generalmente compreso tra 0,7 e 1,8. |
Compressore G-Lader |
Compressore volumetrico a canali spiraliformi
adottato fino a poco tempo fa dalla Volkswagen per alcuni motori a benzina
di sua produzione. Ha un rendimento maggiore ed è più compatto rispetto ai
soliti compressori a lobi (tipo Roots). L’aria entra in una spirale a
chiocciola che si restrnge sempre più grazie al movimento di un elemento
mobile: la pressione sale conseguentemente. Il G-Lader viene trascinato dal
motore tramite una cinghia. Non ha parti in contatto e ha rendimento
elevato. Recentemente la Volkswagen ha sospeso la produzione di questi
motori, preferendo allestire nuove unità V6 di elevata potenza. |
Compressore Lysholm |
Adatto a grandi portate d’aria, è un compressore
volumetrico che consente notevoli pressioni di sovralimentazione. E’
azionato direttamente dal motore tramite una cinghia dentata che mette in
rotazione due viti controrotanti le quali spingono l’aria nei cilindri. Era
prevalentemente utilizzato come pompa di lavaggio nei grossi motori diesel a
due tempi, e in campo automobilistico era impiegato quasi esclusivamente nei
motori elaborati per i «dragster» americani. Oggi, ulteriormente sviluppato,
viene usato per sovralimentare i motori V6 Mazda a ciclo Miller. |
Compressore a lobi Roots-Eaton |
Ideato dai fratelli Roots e modificato
sostanzialmente da Eaton, questo compressore volumetrico* che trasferisce il
gas da una zona a bassa pressione a una ad alta pressione senza comprimerlo
nel suo interno, consiste in due rotori a due o tre lobi ciascuno che girano
senza interferire tra loro a una velocità che può arrivare ben oltre i
10.000 giri/min. Azionati da una cinghia collegata all’albero motore non
hanno parti che interferiscono ma sono assemblati a distanze inferiori ai
2/10 di mm il che garantisce assenza di attriti, grande durata e limitata
perdita di efficacia. Gli Eaton moderni sono a tre lobi spiraliformi per
eliminare rumorosità e pulsazioni dell’aria nel funzionamento. Utilizzato
oggi da Mercedes e Jaguar (2001). |
Comprex: compressore ad onda di pressione |
Sistema di sovralimentazione che sfrutta l’energia
residua dei gas di scarico (calore e pressione) per comprimere nei cilindri*
l’aria di alimentazione* in modo del tutto diverso rispetto a un
turbocompressore. Nel Comprex (messo a punto dalla svizzera Brown Boveri
all’inizio degli anni Ottanta) lo sfruttamento dell’energia dei gas di
scarico è diretta, cioè senza interposizione di sistemi meccanici quali la
turbina. Il dispositivo è costituito da uno speciale tamburo rotante
attraversato da numerosi canali tubolari di varie dimensioni, che si
affacciano alle estremità in due collettori dotati di «luci»; questi ultimi
comunicano con i condotti d’ingresso e d’uscita dei gas di scarico e
dell’aria. Il tamburo è mantenuto in rotazione a una velocità rigorosamente
proporzionale al regime del motore (di solito tre volte superiore) da una
trasmissione a cinghia dentata o a catena. Quando la luce di aspirazione
dell’aria viene messa in comunicazione con uno dei canali del tamburo,
l’aria fresca vi entra e vi rimane imprigionata perché nel frattempo la luce
si è richiusa. Pochi gradi di rotazione dopo, lo stesso canale viene messo
in comunicazione con la luce aperta sul collettore di scarico. A questo
punto i gas combusti, caldi e in pressione, entrano violentemente nel canale
comprimendo l’aria fresca in esso contenuta. Immediatamente dopo si aprono,
in sequenza, la luce che comunica con il collettore d’aspirazione
permettendo all’aria in pressione di affluire nei cilindri e poi quella che
consente il definitivo deflusso dei gas combusti attraverso il tubo di
scarico. All’interno di ogni canale la differenza di pressione tra l’aria e
i gas di combustione provoca un’onda che si propaga alla velocità del suono,
rimbalza da un’estremità all’altra e termina la sua corsa solo nel momento
in cui si scarica, con giusto sincronismo, nella luce in comunicazione con
il collettore di aspirazione. Attualmente il Comprex in campo
automobilistico viene utilizzato soltanto dalla Mazda (sulla «626» con
motore 2 litri a gasolio non importata in Italia), ma in passato era stato
sperimentato anche in «formula 1» dalla Ferrari, che poi gli aveva preferito
il turbo, più redditizio e, soprattutto, più semplice da mettere a punto. |
Controllo pressione pneumatici - TPMS |
Controllo pressione pneumatici - TPMS Il sistema è
composto da quattro valvole (una per ruota) con incorporati sensori e
trasmittenti, la valvola fa da antenna; un ricevitore HF (alta frequenza)
con antenna un analizzatore e un display. I sensori misurano la pressione e
la temperatura nel pneumatico, all’incirca ogni 10”. In questo modo,
confrontando il segnale nel tempo, si ha idea se si tratta di foratura
(continuo calo di pressione) o di sottogonfiaggio. Il sistema è
particolarmente necessario con lo sviluppo di pneumatici “Run Flat”. La
batteria incorporata nei sensori ha autonomia per circa 10 anni/230.000 km.
La compensazione altimetrica è automatica e il peso si aggira sui 30 g (Schrader
Electronics, USA). |
|
DARLINGTON |
Particolare collegamento tra due transistori con
lo scopo di ottenere un componente ad elevata amplificazione tra corrente di
base del primo e corrente di collettore dell\'ultimo (collettore in comune,
emettitore collegato alla base dell\'altro) |
DC - ISC |
Termine Ford che indica il motorino passo - passo |
DE DION |
Sistema di sospensioni (generalmente posteriori)
che pur avendo poche masse molleggiate (come le sospensioni a ruote
indipendenti) riesce ad avere i vantaggi delle sospensioni ad assale rigido
(rispetto alla carreggiata non vengono mutati inclinazione o convergenza) |
DENSITÀ |
Rapporto tra massa e volume di un corpo detta
anche PESO SPECIFICO o piu\' precisamente MASSA VOLUMICA. Ogni qualvolta si
prenda in esame questa unita\' di misura si deve specificare le condizioni
ambientali a cui sono state fatte le misure poiche\' il volume di un corpo
e\' dipendente da temperatura e pressione |
DETONAZIONE |
Fenomeno che riguarda i motori a scoppio quando la
miscela aria-benzina ad accensione avvenuta non brucia regolarmente ma
avviene uno scoppio che puo\' danneggiare il motore, testa o pistoni |
DIGIFANT |
Sintesi dei vocaboli DIGItaler eleFANT (elefante
digitale) nel linguaggio informatico sta a indicare elaboratori in grado di
fare qualsiasi cosa |
DIGIPLEX |
Accensione con elaborazione elettronica dell\'anticipo.
Sistema dove non e\' previsto alcun dispositivo pneumatico o meccanico per
la variazione dell\'anticipo (sistema realizzato dalla Magneti Marelli) |
DIGITALE |
Aggettivo che indentifica dei dispositivi che
operando su dati numerici ed eseguendo operazioni di tipo aritmetico,
indicano una grandezza tramite una rappresentazione numerica |
DIODO |
Componente elettronico che permette il passaggio
della corrente solo in una direzione dall\'anodo \"+\" al catodo \"-\" |
DIODO ZENER |
La sua particolarita\' e\' che se il flusso di
elettroni e\' indirizzato dal anodo al catodo si comporta come un normale
diodo se il flusso viene invertito il diodo non conduce fino a quando la
tensione ai capi del diodo non raggiunge un certo valore (valore zener)
quando viene raggiunta la tensione stabilita il diodo zener torna a
comportarsi come un diodo normale, il valore di tensione inversa viene
regolato per ogni diodo inserendo una quantita\' variabile di impurita\'
(drogaggio) |
DIS (ACCENSIONE DIS) |
Accensione in cui la distribuzione dell\'alta
tensione non avviene tramite spazzola e calotta. In questo caso l\'alta
tensione alle candele viene inviata direttamente dagli avvolgimenti
secondari delle bobine di accensione |
DISTRIBUZIONE STATICA |
Accensione dove tutti gli organi in movimento
presenti sui circuiti tradizionali (spazzola rotante ecc.) sono stati
eliminati, la distribuzione e l\'anticipo sono governati dalla centralina
che comanda le bobine |
DOHC |
Termine Ford per indicare il doppio albero a camme
in testa |
DOT |
Sigla di Department of Transportation
(Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti), conosciuta in tutto il mondo
perché utilizzata in numerose normative internazionali e per catalogare i
liquidi per circuiti frenanti. Così, secondo i Federal Motor Vehicle Safety
Standards (FMVSS), il liquido «DOT 3» fra le altre caratteristiche deve
avere una temperatura di ebollizione di 205 °C, mentre il «DOT 4» deve
raggiungere i 230 °C senza bollire. Le prestazioni e la qualità dei liquidi
dei freni migliorano al crescere dell’indice DOT, raggiungendo il massimo
con «DOT 5». |
DSP |
Programma per cambio automatico di innesto
intelligente delle marce |
DSP con Fuzzy Logic |
Dispositivo del cambio automatico che per
l\'inserimento delle marce calcola lo stile di guida del conducente, il
percorso e\' in salita o in discesa |
DUOMO |
Parte del telaio di una vettura dove va fissato
l\'estremita\' superiore del ammortizzatore (sospensioni Mc Person) |
DeNOx - catalizzatori ad accumulo |
Speciali catalizzatori atti a ridurre le emissioni
di NOx. Danneggiabili facilmente in presenza di zolfo, sono oltremodo
necessari per i motori “lean burn” dove l’abbondanza di ossigeno crea gli
ossidi di azoto e per i diesel. Funzionano “stoccando” gli ossidi di azoto
quando la miscela è magra per “rilasciarli” quando è stechiometrica o
grassa. Sono allo studio catalizzatori in vanadio o iridio che però agiscono
solo in un range ridotto di temperature. Lo zolfo massimo ammissibile per
questi catalizzatori è di 30 ppm (parti per milione). Aggiornamento per i
motori a benzina “lean burn”: catalizzatori con ossidi di bario o potassio,
rivestiti di platino palladio e rodio fissano gli ossidi di azoto
trasformandoli in nitrati. Una successiva fase di miscela più ricca (14,6:1
di rapporto stechiometrico per 2” ogni 2’) crea le condizioni per
trasformare i nitrati in azoto e vapore d’acqua ripulendo il catalizzatore.
Nel campo dei Diesel i deNOx sono di platino e zeolite e la riduzione degli
ossidi di azoto può avvenire (common rail) con una post-iniezione di
combustibile che porti degli HC nel catalizzatore a formare CO2, H2O e N;
l’eliminazione dello zolfo è un problema grave, salvo nelle percentuali
previste dallo CRT. Honda afferma che i suoi catalizzatori “dual bed” ad
accumulo non sono danneggiati dallo zolfo. |
Differenziale Torsen |
E’ un differenziale definito “a distribuzione di
coppia” di tipo meccanico prodotto dall’americana Gleason. Utilizzando
ingranaggi elicoidali per planetari e satelliti, fa in modo che le i due
alberi in uscita possano variare la loro velocità relativa purché uno
l’aumenti nella stessa misura in cui l’altro la diminuisce, esattamente come
succede per i semiassi quando si percorre una curva (ciò che avviene anche
con un differenziale normale). Invece, se una delle due ruote tende ad
accelerare, come quando sta per pattinare, e l’altra non tende a ridurre la
propria velocità, il sistema risulta quasi bloccato e di conseguenza la
coppia s’indirizza verso la ruota che fa presa. E’ utilizzato attualmente,
ad esempio, come differenziale centrale (ripartitore) della trazione
integrale permanente Audi. |
Differenziale attivo |
Sistema che distribuisce in modo differenziato la
coppia tra i due semiassi in uscita dal differenziale. In pratica due
frizioni a comando elettroidraulico e a gestione elettronica variano la
distribuzione della coppia in funzione stabilizzante (quando la centralina è
allertata da sensori di imbardata) o di trazione (centralina allertata da
sensori di aderenza ABS) o di tenuta (centralina allertata da sensori di
angolo al volante). Gli stessi scopi si possono ottenere agendo sui freni in
modo differenziato e automatico (ESP). Con questo differenziale si può
integrare l’altro sistema o sostituirlo senza usurare i freni, ma usurando
le frizioni e con aggiunta di peso (valutare i pro e i contro). Vedi anche
giunto idraulico a comando elettronico per capire il funzionamento. |
Differenziale ripartitore |
E’ il differenziale centrale presente nelle
trazioni integrali permanenti e ha lo scopo di ripartire la coppia motrice
tra avantreno e retrotreno nella misura prevista in fase di progetto. Può
essere bloccabile nei vari modi comuni ai differenziali che ripartiscono tra
le ruote di un medesimo asse, oppure anche manualmente. |
Drive by wire - EGas - ETCS - Acceleratore
elettronico - efp |
Scollegando il pedale dell’acceleratore dalla
farfalla di un motore AS (non c’è il cavo Bowden ma c’è un potenziometro che
controlla la posizione dell’acceleratore) si interpretano tramite ECU* i
comandi del pilota e si opera di conseguenza su una farfalla motorizzata. Lo
stesso può essere fatto tra acceleratore e pompa del diesel o iniettori
elettronici per il diesel “common rail” e “iniettore pompa”. Ciò permette ad
esempio di mantenere una condotta di guida economica, o ecologica, oppure di
dosare l’accelerazione in funzione antipattinamento (ASR , ASC e TCS). Ma il
sistema è in grado addirittura di accelerare quando uno stacco brusco
dell’acceleratore o l’inserimento violento di una marcia inferiore
porterebbe al pattinamento, dovuto al freno motore, delle ruote motrici: la
BMW chiama questa funzione MSR. L’eliminazione dei cavi di collegamento tra
pedaliera e motore elimina anche potenziali fonti di vibrazione e rumore. I
potenziometri sono di regola due e se il primo va in tilt il secondo prevede
una marcia a farfalla parzializzata. Se si guasta anche il secondo
l’acceleratore è posizionato sul minimo |
Dynamic Drive (DD) ed EDC-K |
Il DD è un sistema BMW consistente nella
possibilità di regolare, secondo una legge predeterminata, il collegamento
tra le ruote di uno stesso asse agendo sulla barra stabilizzatrice. Il
rollio viene azzerato nel campo delle accelerazioni trasversali fino a 0,3g.
Invece in rettilineo le ruote sono molto più indipendenti per il massimo di
confort, cosa che non si può fare con una barra stabilizzatrice
convenzionale che non “legge” le accelerazioni trasversali. Con EDC - K il
controllo è in continuo e in elettronico e regola anche la “frenatura” degli
ammortizzatori. |
|
E - DIS |
Modulo di accensione elettronica statica Ford
(VEDI ANCHE ACCENSIONE DIS) |
E.C.U. |
Centralina elettronica, unita\' di controllo che
comprende, convertitori a/d d/a, memoria RAM, ROM, CPU, ed i circuiti di
segnali di ingresso e uscita, il suo compito e\' quello di fornire dei
segnali in uscita in base ai segnali in entrata |
EASY GO |
Sistema di accesso alla vettura e di accensione
del motore senza chiave. È sufficiente avvicinarsi alla vettura con il CID
in tasca, tirare la maniglia e le porte si sbloccano. Una volta seduti in
macchina basta premere il bottone sulla plancia per avviare il motore senza
dover inserire la chiave. |
EBD |
Sistema che limita lo slittamento delle ruote in
accelerazione, quando non interviene l\'ABS migliora la stabilita\' in
frenata, compensa i diversi carichi del veicolo |
EBV |
Regolatore di pressione elettronico, fa in modo
che la forza frenante sull\'asse posteriore del veicolo venga dosata in modo
tale da evitare il bloccaggio delle ruote e frenare al massimo dell\'aderenza |
ECM (engine control module) - controllo elettronico
del motore Eurobag |
Versione europea dell’airbag, impiega un cuscino
più piccolo di quello adottato negli USA e per questo è efficace soltanto se
utilizzato in combinazione con le cinture di sicurezza. L’airbag americano
(inizialmente pensato per proteggere gli occupanti dei sedili anteriori
anche nel caso non avessero allacciato le cinture) ha un volume di 70 litri
e un diametro di 750 mm, quello europeo invece un volume di 35 litri e un
diametro di 550 mm. L’eurobag, con tutte le sue componenti meccaniche ed
elettroniche, può trovare posto all’interno del volante, e quindi può essere
montato abbastanza agevolmente anche su vetture in origine sprovviste, ma
comunque già progettate tenendo conto di una futura possibile applicazione.
Sperimentazioni della Volvo hanno evidenziato che l’eurobag, abbinato alle
cinture di sicurezza, riduce del 30% le decelerazioni alle quali è
sottoposta la testa del guidatore in un impatto frontale a 56 km/h contro
una barriera di cemento. Inoltre, il dispositivo riesce a ridurre dell’80%
la pressione sul viso, rendendo in questo modo meno gravi eventuali ferite
E’ il cervello elettronico che sovrintende al controllo e gestione di tutti
i parametri del motore per avere il compromesso desiderato dai progettisti
in termini di consumi, emissioni, prestazioni e comportamento del veicolo.
Ogni nuovo veicolo ha un ECM più raffinato, che non si limita a modificare
gli anticipi di accensione e distribuzione. |
ECS |
(Early Crash Sensor) Sensore precoce d\'urto. È
stato collocato sul muso dell\'auto e permette all\'airbag di scattare prima
che il corpo degli occupanti si muova aumentantone l\'efficienza. |
ECT |
Termine Ford per indicare il sensore temperatura
acqua |
ECVT |
(Electro Continously Variable Trasmission) Cambio
a variazione continua della trasmissione realizzato mediante cinghia
metallica di sezione trapezoidale e due pulegge di diametro variabile |
EDC (Electronic Diesel Control) |
E’ un sistema di motormanagement elettronico per
motori a ciclo Diesel. Il dispositivo rileva, tramite una serie di sensori,
i parametri di funzionamento del motore a gasolio e, di conseguenza, adatta
la mandata e l’inizio dell’iniezione (diretta) e anche la consistenza del
ricircolo EGR. |
EDS |
Sistema elettronico che impedisce lo slittamento
delle ruote in accelerazione ed agisce sul bloccaggio del differenziale |
EEC |
(Electronic Engine Control) Controllo elettronico
del motore |
EFFETTO SERRA |
Fenomeno naturale che provocato dall\'anidride
carbonica causa il riscaldamento e il non completo raffreddamento della
superficie terrestre, troppa anidride carbonica provoca un surriscaldamento
della superficie |
EFI |
(Electronic Fuel Injection) Iniezione elettronica
di carburante |
EGR |
(Exaust Gas Recirculation) ricircolazione gas
emessi È un sistema costituito da una valvola con il compito di immettere
una percentuale (compresa tra 7-14%) dei gas di scarico in aspirazione, cio\'
fa diminuire la temperatura di combustione (poiché i gas di scarico si
comportano come gas inerti, non possono prendere parte alla combustione)
facendo diminuire gli NOx a certi regimi del motore |
ELETTRODI |
Conduttori metallici i quali hanno la funzione di
permettere il passaggio di corrente in un fluido (gas o liquidi) dove sono
immersi. Nel motore, con questo termine si individua le parti delle candele
dove scocca la scintilla |
ELETTROLITO |
Soluzione di acqua e acido solforico dove e\'
immerso l\'elemento, consente lo scambio di elettroni tra piastre positive e
piastre negative e partecipa alle reazioni chimiche che avvengono dentro
alla batteria durante l\'accumulo o la cessione di corrente |
ELETTRONE |
Parte dell\'atomo caricata negativamente e
orbitante attorno al nucleo |
ELETTROPOMPA |
Pompa messa in rotazione da un motorino elettrico,
generalmente sulle vetture e\' impiegata una pompa a rulli per pompare la
benzina al sistema di alimentazione |
ELETTROVALVOLA |
Valvola per fluidi azionata elettricamente per
mezzo di un elettrocalamita |
ENERGIA |
È l\'attitudine di compiere un lavoro (VEDI
LAVORO) |
ENERGIA CINETICA |
È il lavoro necessario per far variare la velocita\'
di un corpo |
EPA |
Sigla di Environmental Protection Agency, ente
federale preposto negli Stati Uniti alla salvaguardia dell’ambiente. |
EPROM |
(Erasable Programmable Read Only Memory) Memoria
di sola lettura che puo\' essere cancellata e programmata con appositi
circuiti, si trova all\'interno della centralina ed e\' usata per
memorizzare le curve di iniezione e accensione le quali possono essere
modificate per ottenere il miglior rendimento del motore |
EPT |
Trasduttore elettronico di pressione (Ford) |
ESP |
(Electronic Stability Program) Sistema elettronico
della stabilità, limita i rischi di imbardata in curva riducendo se
necessario la coppia alle ruote agendo sui freni |
ESS (Electronic Suspension System) |
E’ un esempio di sospensioni intelligenti che
adatta automaticamente le caratteristiche di molleggio e smorzamento per
avere il miglior confort col migliore comportamento. Ad esempio riducendo il
rollio e il beccheggio e le oscillazioni delle ruote. Si avvale di solito di
molle ad aria controllate elettronicamente e può essere integrato col
sistema ESP (come fa la Teves). |
ETA |
Lettera greca usata per indicare il rendimento di
un motore |
ETANOLO |
(alcol etilico) Sostanza ricavata dalla
distillazione di composti contenenti zuccheri puo\' essere un combustibile
alternativo alla benzina, punto di ebollizione 78,°C |
ETC |
Sigla di Electronic Traction Control, dispositivo
antipattinamento* in accelerazione utilizzato dalla Volvo. E’ identico
all’ASC* della BMW poiché interviene solo sull’accensione* e l’iniezione*
del motore per ridurne istantaneamente la potenza in caso di pattinamento di
una ruota motrice. Sigla anche talora di Electronic Throttle Control |
ETCS (Electronic Throttle Control System) |
L’acceleratore, scollegato meccanicamente
dall’impianto di alimentazione, diventa un generatore di segnale che giunge
alla centralina dell’alimentazione, la quale lo interpreta e agisce di
conseguenza. Attenzione a non confondere con TCS (Tarction Control System).
Vedi anche Drive by wire |
ETS |
Sigla di Electronic Traction System, differenziale
autobloccante (ma in realtà il sistema autobloccante viene eliminato) a
controllo elettronico introdotto recentemente dalla Mercedes come evoluzione
dell’ASD. Entrambi svolgono la loro funzione frenando la ruota motrice che
sta pattinando. L’ASD richiedeva un circuito idraulico specifico,
indipendente da quello dei freni, che interveniva per bloccare
progressivamente il semiasse della ruota che aveva perso aderenza. L’ETS va
nella direzione, da qualche tempo imboccata anche dalla Mercedes, di una
razionalizzazione e riduzione dei costi pur senza rinunciare alla qualità
del risultato. Infatti svolge esattamente lo stesso lavoro dell’ASD, ma
sfrutta l’impianto idraulico dell’ABS e i dischi dei freni per bloccare la
ruota che sta pattinando. |
EVA |
(Emergency Valve Assist) Fornisce la massima
pressione nell\'impianto frenante nel caso di frenata d\'emergenza |
EVAP |
Sistema di controllo delle emissioni di vapore
(Ford) |
EVR |
Regolatore elettronico della depressione (Ford) |
EZEV (Equivalent Zero Emission Vehicle) |
Qualifica assegnata dall’ente di tutela ambientale
californiano CARB, alle vetture che nel bilancio energetico complessivo
(dalla materia prima alla ruota in movimento: estrazione, trasporto e
emissioni) emettono meno sostanze nocive delle centrali elettriche
californiane che producono l’energia necessaria a spingere una vettura
alimentata ad energia elettrica. Ad esempio alcune vetture a metano e ad
idrogeno (BMW) hanno questa qualifica. In linea teorica queste vetture sono
in grado di emettere gas più puliti di quelli che immettono in fase di
aspirazione in ambienti ricchi di smog. |
Easytronic |
Denominazione di un cambio prodotto da Opel che
permette selezione manuale o automatica delle marce. Quindi non è un cambio
automatico ma un sistema di innesto automatico delle marce sia in funzione
completamente automatica che in funzione di selezione manuale. Il sistema
utilizza motorini elettrici (tre) in luogo di circuito idraulico quindi
risparmia peso ed è più veloce di un cambio automatico tradizionale. Inoltre
permette, in funzione manuale, di saltare una marcia (diversamente dai cambi
“tip”) e di tenere l’acceleratore a fondo durante le cambiate perché
l’interruzione di potenza è eseguita in automatico (valvola a farfalla
elettronica). In frenata scala per contribuire al rallentamento o va in
folle per favorire l’intervento ottimale dell’ABS. La progressività della
frizione favorisce inoltre la marcia a bassa velocità. |
|
FADING |
(evanescenza) È la diminuzione del segnale dovuta
a variazioni di programmazione delle onde elettromagnetiche |
FASATURA |
L\'operazione nella quale si decide il momento in
cui si fa scoccare la scintilla o l\'inizio iniezione per ottenere il
miglior rendimento del motore |
FDR |
Sigla di Fahr-Dynamik-Regelung, sistema di
sicurezza attiva per il controllo della dinamica di marcia messo a punto
dalla Bosch in collaborazione con la Mercedes. All’occorrenza, ripristina la
stabilità della vettura intervenendo automaticamente su freni e
acceleratore. Mentre l’ABS e l’antipattinamento servono a eliminare gli
slittamenti in senso longitudinale, l’FDR entra in funzione per impedire gli
slittamenti trasversali, ossia i fenomeni di sottosterzo o sovrasterzo che
si innescano quando una o più ruote perdono aderenza. Se, per ipotesi, tutte
e quattro perdessero aderenza contemporaneamente, esso sarebbe inefficace
perché, ovviamente, non può rivoluzionare le leggi della fisica: se il fondo
stradale è ghiacciato, nessun sistema al mondo può consentire ai pneumatici
di affrontare una curva a 100 km/h. La regolazione dinamica può invece
correggere efficacemente l’accenno di sbandata dovuto alla perdita di
aderenza di una ruota modificando opportunamente la coppia sulle altre tre.
Per esempio, se l’auto scivola con l’avantreno verso l’esterno della curva,
ossia sottosterza, l’FDR interviene frenando la ruota posteriore interna in
modo da riallineare la vettura. Il sistema avverte la perdita di stabilità
del veicolo grazie a un sensore di imbardata, cioè un «captatore» in grado
di rilevare la sbandata attorno all’asse verticale che passa per il
baricentro dell’auto. Oltre a questo, l’FDR si avvale di tutta una serie di
sensori che lo informano sulla velocità delle ruote, sull’entità
dell’accelerazione trasversale, della rotazione del volante e, infine, della
pressione esercitata sui pedali del freno e dell’acceleratore (carico
motore). Per memorizzare nella centralina tutti questi dati e attuare, in un
tempo brevissimo, gli eventuali interventi correttivi, l’FDR necessita di
una capacità di calcolo e di una memoria assai elevate. Quest’ultima è di 48
kilobyte, quattro volte superiore a quella richiesta per il funzionamento di
un impianto ABS e il doppio di quella necessaria per un sistema
antipattinamento. |
FDS |
Sistema diagnostico Ford |
FIS |
(First Inertia switch) Interruttore inerziale,
dispositivo il quale interrompe l\'alimentazione dell\'elettropompa del
carburante in caso di incidente |
FLUSSO MAGNETICO |
Il campo magnetico che si crea attorno a un
magnete o una elettrocalamita, il campo dove la calamita riesce a far
sentire i suoi effetti |
FORZA |
È il prodotto di una massa per l\'accelerazione
l\'unita\' di misura della forza e\' il Newton (N), che e\' uguale al
rapporto di 1 Kg e l\'accelerazione di gravita\' 9,81 m/s (forza peso); la
forza viene rappresentata graficamente con un vettore |
FOTOTRANSISTORE |
Transistore che oltre al suo normale
funzionamento, comandato con una piccola corrente alla base puo\' essere
comandato anche con la luce |
FREQUENZA |
È il numero di cicli che una grandezza compie in
un determinato tempo e\' espressa generalmente in Hertz Hz |
Filtro del particolato FAP (Filtre A Particules) |
I gas di scarico del motore diesel che
attraversano il “precatalizzatore” (vedi post-combustione) vengono fatti
passare in una serie di canali in carburo di silicio. Il problema importante
è l’attivazione del filtro FAP, che avviene solo a temperature sopra i
450°C, pur con l’addizione di cerina (altrimenti bisognerebbe andare a
550°C), mentre i gas del Diesel nell’uso urbano sono normalmente a
150-200°C. Per alzare la temperatura occorre una post-combustione eseguibile
con post-iniezione in fase di combustione e può essere eseguita solo con
impianti common rail o iniettore-pompa. |
Filtro particellare |
Elemento dell’impianto di climatizzazione in grado
di trattenere polvere, pollini e alcune particelle carboniose presenti
nell’aria, fino a dimensioni di 2 - 3 micron, così da ridurre l’inquinamento
nell’abitacolo. Proprio perché progettato per catturare anche particelle
molto piccole questo filtro può intasarsi rapidamente e quindi deve essere
sostituito ogni 6-12 mesi (15.000 - 30.000 km). Dal momento che trattiene
anche l’umidità, che viene poi rapidamente rilasciata all’avviamento della
ventola della climatizzazione provocando l’appannamento dei vetri, è
consigliabile adottare il filtro antipolline solo in abbinamento al
condizionatore, che svolge una sensibile azione deumidificante. L’azione
filtrante è dovuta sia alla microstruttura, sia ala carica elettrostatioca
delle microfibre. Vedi anche filtro a carbone attivo. |
Frenata elettroidraulica EHB (Elektro Hydraulische
Bremse) |
Un sistema operativo del “Brake by wire\" dove il
pedale del freno aziona un captatore che ne rileva la pressione e la
velocità di azionamento inviando il segnale elettrico conseguente a una
centralina che riceve informazioni anche dall’ABS e dall’ESP. Di conseguenza
delle elettrovalvole lasciano uscire il liquido dei freni che si trova ad
alta pressione (140-160 bar) in un serbatoio con membrana a gas, dove è
stato accumulato sotto azione di una pompa elettrica. L’azione sui freni è
modulata ai fini della tenuta (ABS) e della stabilità (ESP). In pratica
invece del servofreno, che invia solo la pressione conseguente alla spinta
sul pedale del freno, in questo caso si modula l’intervento di un liquido
già in pressione. Vedi SBC come evoluzione per il 2000. |
Frizione Haldex |
E’ una frizione per il passaggio da trazione
semplice a trazione integrale, generalmente piazzata sull’albero
longitudinale in vicinanza dell’asse posteriore, in luogo del differenziale
centrale. Utilizzata da VW per i motori trasversali, consiste in una serie
di dischi a bagno d’olio compattati, con regolazione elettronica, in
funzione della posizione del pedale dell’acceleratore, dei giri del motore e
del pattinamento delle ruote. E’ così compatibile con ABS, ASR ed ESP. |
|
G.P.L. |
(Gas Propano Liquido) È un prodotto della
distillazione del petrolio ha un peso specifico piu\' elevato del metano,
liquefa a 3-4 bar a temperatura ambiente, ha un elevato numero di ottano |
GAP |
(Apertura, interstizio…) Nel campo automobilistico
rappresenta lo spazio che c\'e\' tra gli elettrodi, di una candela, di un
sensore ecc. (VEDI TRAFERRO) |
GNL Gas naturale liquefatto |
Il gas naturale viene liquefatto a - 163°C e
conservato in speciali serbatoi a - 250°C dalle dimensioni ridotte con
autonomie di 300 km per 55 litri di gas liquefatto. BMW è leader di questa
soluzione, che è intermedia per arrivare all’uso dell’idrogeno*. Da non
confondere col Gas di petrolio liquefatto: GPL* assai comune, anche se meno
diffuso del gas naturale, e derivato da petrolio. |
GPS |
(Global Positioning System) Sistema di navigazione
satellitare, che permette di individuare su uno schermo l\'esatta posizione
della vettura rispetto una cartina memorizzata su un computer |
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HALL |
Fenomeno grazie il quale un particolare cristallo
semiconduttore percorso da una corrente e un flusso magnetico perpendicolare
alla corrente fa nascere una tensione ai bordi del semiconduttore |
HARDWARE |
Componenti che formano un calcolatore (circuiti
integrati, memorie, processori ecc.) |
HBA |
(Hydraulic Brake Assist) Aiuto alla fermata di
emergenza su vetture dotate di ESP |
HC |
Formula chimica generica degli idrocarburi.
Utilizzata anche per indicare le emissioni inquinanti derivate da incompleta
combustione, specie nelle vetture AS*. Accompagnate sempre da emissioni di
CO*; la combustione perfetta darebbe invece luogo a soli CO2*. Fanno parte
di questi gas il benzene (o benzolo, formula C6H6) e il benzopirene,
identificati come cancerogeni, e molti altri che ne sono sospettati. Il
limite ammesso in volume per gli aromatici era del 40% e dell’1% per il
benzene per l’anno 2000 (legge 4/11/97 n. 413); In Italia tali valori sono
già legge dal 1/7/98. Nell’aria il ministero dell’ambiente ha fissato una
concentrazione massima media annuale di 10 microgrammi/metro cubo Vedi anche
catalizzatore |
HEGO |
Sensore di ossigeno nei gas di scarico Ford (sonda
lambda) |
HENRY |
È l\'unita\' di misura del coefficiente di
autoinduzione di una bobina. È definita come l\'induttanza di un circuito
nel quale si una f.e.m. di 1 V quando la corrente che circola in esso venga
variata di 1 A al secondo |
HI - TECH |
Termine inglese significa alta tecnologia |
HIC |
(Head Injury Criterion) È il rischio di lesioni
alla testa nella prova di crash test |
Head - Up Display (HUD) |
Sistema ottico che permette la proiezione di
immagini e dati su uno schermo trasparente, tipicamente il parabrezza, che
si trova davanti agli occhi del guidatore. Un esempio moderno è il Night
Vision, ma non mancano esempi più vecchi come quello della Oldsmobile
Cutlass Supreme del 1989 che proiettava praticamente i dati del cruscotto.
|
Hill Assistance |
Dispositivo che permette l’arresto del veicolo
sulle pendenze, col motore acceso, senza che sia necessario tenere il piede
sul freno o tirare il freno a mano. La vettura riparte appena si schiaccia
nuovamente l’acceleratore. E’ particolarmente utile ai semafori o agli stop
in salita e si richiede naturalmente una trasmissione automatica. Uno dei
sistemi per attivare la “hill assistance” (Mercedes) consiste nel dare un
colpo a fondo al pedale del freno dopo aver arrestato la vettura. Poi si può
levare il piede dal freno e l’automobile resta ferma col motore acceso e
cambio in “drive |
|
ICAS |
Sigla di HIgh Capacity Actively-controlled
Suspension della Nissan, che si applica alle vetture a quattro ruote
sterzanti, cioè 4WS. |
ICS (Integrated Control System) |
Sistema elettronico di comunicazione interna che
dolloquia con il pilota attraverso uno schermo e che gestisce una quantità
elevata di funzioni: climatizzazione, navigazione, radio e telefono,
computer di bordo. |
IDROCARBURI |
Sostanze nelle quali sono legati l\'idrogeno e il
carbonio |
IDROCARBURI AROMATICI |
Sostanze presenti per il 50% nelle benzine verdi,
hanno il compito di fornire alla benzina un alto coefficiente antidetonante
eliminando il piombo, sono sostanze tossiche se impiegate su auto sprovviste
di catalizzatore |
IDROMETRO o densimetro |
Strumento provvisto di galleggiante e di un peso
tarato, indica, secondo l\'immersione del galleggiante la densita\' del
liquido in esame |
IGR (Internal Gas Recirculation |
Studiando un’opportuna sequenza di apertura delle
valvole, cioè anticipando l’incrocio valvole rispetto a quanto usuale,
cresce la quantità di gas che rifluisce dalla camera di combustione nei
condotti di immissione, il che limita la quantità di miscela fresca in
entrata. In questo modo si ottiene l’effetto garantito dall’EGR senza avere
un sistema di condotti aggiuntivo. L’IGR è utilizzato ad es. sui motori a
due candele per cilindro, dove il sistema non influisce negativamente
sull’innesco della combustione (Alfa Romeo). |
IMPEDENZA |
È la resistenza che offre un circuito elettrico,
composto da resistenze condensatori e bobine, al passaggio di una corrente
variabile |
INDUTTANZA |
È il rapporto tra il flusso magnetico e la
corrente che circola, e\' misurata in Henry |
INDUZIONE ELETTROMAGNETICA |
Fenomeno generato da una spira immersa in un campo
magnetico variabile la quale genera una f.e.m. variabile |
INGOLFAMENTO |
Fenomeno che comporta uno spegnimento del motore
dovuto ad un eccesso di benzina nella camera di combustione e conseguente
mancata accensione della miscela |
INIETTORE |
Componente comandato elettricamente dalla
centralina che nebulizza e dosa la benzina, costituito da una bobina che
attira uno spillo e comanda l\'uscita e l\'arresto della benzina attraverso
un foro calibrato |
INIETTORE DI AVVIAMENTO A FREDDO |
Iniettore che entra in funzione durante
l\'avviamento per arricchire la miscela e facilitare, l\'avviamento e, il
funzionamento del motore quando e\' freddo, la sua forma particolare e\'
tale da far assumere alla benzina un moto vorticoso |
INIEZIONE ASINCRONA |
In questa iniezione la benzina non viene iniettata
in sincronia come l\'accensione ma con altri ritmi |
INIEZIONE DIRETTA |
Iniezione del combustibile direttamente sul cielo
del pistone che si trova a fine compressione, impiegata nei motori Diesel |
INIEZIONE INDIRETTA |
Il combustibile viene iniettato a fine
compressione in una camera separata dalla camera di combustione (precamera)
dove il combustibile inizia a bruciare per poi trasferirsi nella camera di
combustione, impiegata sui motori Diesel serve a ridurre il battito in testa
tipico di questi motori |
INIEZIONE MULTIPOINT FASATA |
Gli iniettori sono posti a valle della valvola a
farfalla uno per ogni cilindro vicino alla valvola di aspirazione
l\'iniezione viene effettuata in sincronia con l\'apertura della valvola |
INIEZIONE MULTIPOINT NON FASATA |
È composta con la stessa struttura della
multipoint solo che gli iniettori vengono fatti aprire tutti quanti allo
stesso modo e allo stesso tempo ad ogni giro dell\'albero motore |
INIEZIONE SINCRONA |
L\'iniezione di benzina avviene in coincidenza
delle accensioni delle candele |
INIEZIONE SINGLE POINT |
È un sistema di iniezione che utilizza un solo
iniettore posto a monte della farfalla |
INTERCOOLER |
È uno scambiatore di calore (aria/aria) che serve
a raffreddare l\'aria compressa presente nei collettori di aspirazione in
motori turbo o compressi |
INTERRUTTORE REED |
Interruttore costituito da un ampollina di vetro
con forma cilindrica avente un volume inferiore al centimetro cubo, questa
ampolla contiene due sottili lamine conduttrici e magnetizzate, ad
interruttore a riposo le lamine sono separate, avvicinando una calamita le
lamine si attraggono fino a toccarsi |
IONE |
Molecola, formata da uno o piu\' atomi, la quale
ha perso o acquistato un elettrone assumendo cosi\' una carica positiva o
negativa |
IONIZZAZIONE |
Processo durante il quale si ha la formazione di
ioni |
IS |
(inertia swich) Interruttore inerziale |
ISTOGRAMMA |
Rappresentazione mediante grafico composto da
rette o superfici le quali servono a dare un immagine legata alla variazione
del fenomeno in funzione ad una grandezza oppure a confrontare due fenomeni
diversi legati da un rapporto |
Iniettore pompa |
Nei Diesel moderni a iniezione diretta, per poter
realizzare pressioni altissime, è necessario portare la pompa vicino
all’iniettore perché alle alte pressioni nascono problemi di elasticità
delle tubazioni e persino di compressibilità del liquido, con conseguenti
colpi d’ariete. Nel sistema iniettore-pompa (in uso da tempo per i veicoli
industriali) c’è un albero a camme, comandato direttamente dal motore, che
tramite bilanciere aziona il meccanismo pompante direttamente sopra
l’iniettore e un controllo elettronico-elettrico per la portata, dotato di
valvola elettromagnetica per la giusta dosatura e per l’esatto istante di
iniezione. Il sistema è un po’ ingombrante e funziona così: il gasolio
arriva in prossimità dell’iniettore spinto da una pompa “normale”. Qui
un’ulteriore pompa a statuffo, azionata da albero a camme, lo fa passare
attraverso una valvola a comando elettromagnetico in quantità maggiore o
minore a seconda di quando e quanto questa si apre. Il resto della pompata
(a valvola chiusa) spinge lo spillo e fluisce ad altissima pressione nella
camera di compressione. Questo sistema, dove aumento di pressione ed
iniezione sono svolte dallo stesso elemento, a confronto con il common rail
e con la pompa radiale ad alta pressione, permette pressioni più alte (fino
a 2.050 bar contro 1.500 circa) e tempi ridottissimi di iniezione (circa 1,5
millisecondi) con tutti i vantaggi conseguenti in termini di aumenti di
coppia e riduzione di emissioni e rumore, ma necessita di riprogettazione
della testa e quindi non è immediatamente applicabile ai motori esistenti e
non è indipendente dalla rotazione del motore per via dell’azionamento ad
albero a camme degli iniettori. C’è anche qui una preiniezione da 1 a 2
millimetri cubi di gasolio. L’elevata pressione di iniezione produce
altissima polverizzazione del combustibile che quindi brucia meglio e
completamente e va assistita da un controllo elettronico con operazioni di
preiniezione (iniezione pilota). La centralina che presiede all’iniezione
determinando, con la valvola elettromagnetica, la quantità di gasolio per
ogni pompata, riceve segnali da: pedale dell’acceleratore velocità di
rotazione del motore velocità di rotazione dell’albero a camme di comando
degli iniettori temperatura liquido di raffreddamento pressione aria
condotto di alimentazione. |
Iniettori piezoelettrici PCR (Piezo Common Rail) |
Sono iniettori per motori Diesel di nuova
concezione (Siemens), abbinati al sistema common rail e regolati, anziché a
valvola magnetica, con un nuovo sistema che permette intervalli di tempo
molto flessibili, iniezioni di quantità inferiori a 1 mm3/corsa e dimensioni
ancora più compatte. Attualmente si eseguono da tre a cinque fasi di
alimentazione per ciclo in funzione antirumore e antiemissioni. Con i
piezoelettrici la pressione del common rail potrà raggiungere i 1.800 bar
necessari per superare la Euro 4 coi motori diesel “piccoli”. Tempi di
attuazione attorno ai 100 microsecondi e tensione attorno ai 100V (occorrono
trasformatori). |
Iniezione elettronica PLD (Pumpe Leitung Duese) |
Sistema a iniezione diretta per motori Diesel che
consente alte pressioni di iniezione. Analogo al PDE ha l’albero a camme che
regola la pompa fuori dalla testa e un piccolo tubo che conduce dalla pompa
all’iniettore. La parte elettronica (per la definizione della quantità di
combustibile da iniettare) è uguale a quella del PDE. Rispetto al common
rail richiede una testa particolare e pesa di più ma i condotti in pressione
sono più corti per modo che le loro deformazioni sono più contenute e la
pressione di iniezione è più elevata. |
Integrazione elettronica |
VENICE E’ la rete integrata dei componenti
elettronici del veicolo. Un esempio importante è il motormanagement che con
una sola centralina sovrintendeva dapprima ad accensione e iniezione e poi,
negli impianti più moderni, anche a controllo delle emissioni,
sovralimentazione, variazione di fase della distribuzione ecc. Il
multiplexing ha infine portato al dialogo tra centraline riducendo il numero
di sensori. |
Interruttore inerziale |
Blocca istantaneamente l’afflusso di carburante al
motore dopo un urto in qualsiasi direzione, anche laterale. E’ costituito da
una sferetta d’acciaio di massa calibrata trattenuta da una calamita in una
cavità conica. Quando l’entità dell’impatto supera la soglia di
decelerazione prevista, di solito circa 8 g, corrispondenti a un
tamponamento a circa 25 km/h, la sferetta risale lungo le pareti della
cavità e tocca un contatto elettrico a molla, che si apre interrompendo il
circuito di alimentazione della pompa. Dopo l’urto il contatto può essere
ripristinato con la semplice pressione di un tasto. |
|
JOULE |
Unita\' di misura del lavoro e dell\'energia |
JTD |
(Jet Turbo Diesel) Sistema di iniezione diretta
diesel common rail adottato dal gruppo Fiat |
JTS |
(Jet Thrust Stoichiometric) Sistema di iniezione
diretta a benzina adottata dai motori Alfa Romeo |
|
KAM |
Memoria di mantenimento Ford |
KICK-DOWN |
(Kick = contraccolpo Down = basso) Indica nel
campo automobilistico la strategia di ripresa attuata dal cambio automatico
quando il guidatore preme rapidamente il pedale del gas |
KIT |
Indica la confezione che comprende tutto il
necessario (attrezzatura, componenti) per la costruzione o la modifica di un
apparecchiatura |
KS |
Sensore di battito Ford |
|
L-JETRONIC |
Primo sistema di iniezione di benzina che inietta
ad intermittenza il carburante, successivamente seguito e migliorato dai
sistemi Le, Le2, Le3, Lh-Jetronic |
LAVORO |
È il prodotto di una forza per lo spostamento
riferito a un corpo, l\'unita\' di misura impiegata e\' il Joule (J) |
LCD |
Sigla di Liquid Crystal Display. Comunemente
vengono indicati così gli indicatori a cristalli liquidi, come quelli degli
orologi da polso e delle calcolatrici tascabili. Non sono visibili al buio,
se non retroilluminati. |
LED |
(Light Emitting Diode) Diodo luminescente che con
una tensione fra catodo e anodo emette luce |
LIMP HOME |
(A casa zoppicando) Sistema grazie al quale pur
non essendo in perfetta efficienza l\'impianto di iniezione la centralina si
imposta sui valori medi per comandare l\'iniezione e l\'accensione cio\' puo\'
consentire di continuare a viaggiare pur con degli scompensi (VEDI RECOVERY) |
LSD |
Sigla di Limited Slip Differential: differenziale
a slittamento limitato. |
Lampade allo Xeno (HID - High Intensity Discharge) |
Sono proiettori senza filamento metallico. Due
elettrodi immersi in un’atmosfera di Xeno sono collegati con i due poli del
circuito elettrico. La scarica di elettroni tra i due produce una luce molto
intensa, circa il doppio di quella delle lampade alogene, ed estremamente
bianca (tale da apparire persino blu). Mancando il filamento, queste
lampadine hanno una durata superiore a quelle convenzionali (ancora circa il
doppio) e consumano il 70% in meno. Vanno regolate con centralina
elettronica per evitare il danneggiamento in seguito a sbalzi di tensione.
La gestione di questi fari richiede una coppia di centraline elettroniche:
una per il controllo generale della funzione e una per la tensione di
alimentazione. Normalmente utilizzate per gli anabbaglianti, si stanno ora
diffondendo anche per gli abbaglianti (Bi-Xenon) e danno luogo anche a una
concezione diversa del gruppo ottico: non ci sono più elementi riflettenti
ma solo una lente di proiezione che invia la luce all’esterno. La funzione
anabbagliante viene ottenuta da quella abbagliante con interposizione di un
diaframma che la copre in parte. Con l’interposizione di un cilindro rotante
si possono addirittura studiare diverse situazioni di illuminazione. si
elimina così il problema di un certo ritardo tra l’accensione e la piena
potenza di illuminazione. Sul piano tecnico occorre un’unità elettronica
potente che trasformi la corrente continua in alternata alla tensione di
20.000 V necessaria per accendere il gas. Le caratteristiche attuali sono di
un volume di 200 cm3 e di un peso di 320 g integrabili nel proiettore. Hanno
un costo di sostituzione piuttosto elevato, anche oltre il milione di lire. |
Lampade alogene - fari allo iodio |
Sono lampade particolari dove il filamento, in
tungsteno come al solito, è immerso in un’atmosfera di gas della famiglia
degli alogeni (che comprende anche i gas frigoriferi): gas di iodio e bromo
sono generalmente utilizzati. Questi gas hanno la proprietà di far
ridepositare sul filamento le particelle di tungsteno che evaporano a causa
dell’alta temperatura e che, nelle lampade normali, sublimano e si
depositano invece sul vetro, dato che è più freddo, oscurandolo e
assottigliano il filamento stesso portandolo al cedimento. Le alogene
permettono anche di raggiungere temperature prossime a quelle di fusione del
tungsteno (3410°C) con incremento dell’efficienza ed emissioni nel campo blu
e violetto. I gas di iodio sono ottenuti introducendo nel bulbo una scheggia
di iodio, che con i vapori di tungsteno forma ioduro di tungsteno, il quale
nella zona caldissima presso il filamento si scompone. Il tungsteno ritorna
sul filamento. |
Litronic |
Denominazione data dalla Bosch alle sue lampade a
scarica di gas utilizzate per i proiettori anabbaglianti. Concettualmente
sono simili alle luci al neon e a quelle al mercurio o ai vapori di sodio
impiegate da tempo per l’illuminazione stradale. Al loro interno c’è un
bulbo al quarzo, non più grande di un nocciolo di ciliegia, che contiene due
elettrodi fra i quali scocca una scintilla (detta «arco elettrico») in
un’atmosfera composta da un gas e da vapori metallici. Due volte e mezzo più
potenti di quelle alogene (a parità di energia assorbita), le lampade
fluorescenti diffondono una luce che si avvicina, per composizione e
struttura, a quella del sole, e offrono una migliore illuminazione laterale
e in profondità, pur senza infastidire gli automobilisti che viaggiano in
senso contrario. Non possono essere alimentate a 12 volt dalla batteria
dell’auto e richiedono un dispositivo elettronico che innalzi la tensione
fra i 5000 e i 12.000 volt. L’accensione è quasi immediata e il consumo è di
35 watt. Molto costose, al momento equipaggiano soltanto i più prestigiosi
modelli della BMW |
|
M.P.I. |
(Multi Point Injection) Iniezione a piu\'
iniettori |
MAF |
Misuratore massa d\'aria |
MAP |
Sensore pressione assoluta |
MAPPATURA |
Insieme di istruzioni digitali memorizzate nella
R.O.M. che provvedono alla gestione del motore in tutte le situazioni di
funzionamento, la centralina confronta le informazioni fornite dai sensori
con le istruzioni della mappa e poi comanda gli attuatori |
MARMITTA CATALITICA |
Marmitta predisposta per accogliere i dispositivi
per la pulizia dei gas di scarico(VEDI CATALIZZATORE) |
MASSA |
In fisica viene definita come rapporto fra forza e
accelerazione; normalmente si vuole indicare la quantita\' di materia di cui
un corpo e\' composto, la sua unita\' di misura e\' il Kg |
MASSA VOLUMICA |
Volgarmente detto peso specifico, e\' il rapporto
tra la massa e il volume di un corpo |
MEMORIA |
Dispositivo in grado di ricevere informazioni,
ricordarle e restituirle quando gli vengono richieste |
MEMORIA STABILE ROM |
(Read Only Memory) Memoria di sola lettura, e\' un
tipo di memoria la quale viene \"scritta\" in fase di produzione e
successivamente si e\' in grado solo di leggerla, i dati registrati vengono
tenuti in memoria anche senza alimentazione |
MEMORIA TEMPORANEA RAM |
(Random Acces Memory) Memoria ad accesso casuale,
tipo di memoria che riesce a \"ricordare\" i dati scritti fino a quando
rimane alimentata |
METANO |
Gas naturale, puo\' essere utilizzato in
sostituzione alla benzina.È difficilmente liquefattibile a temperatura
ambiente, viene messo in bombole alla pressione di 200 bar |
METANOLO |
Alcol Metilico ricavato dal metano, dal carbone, o
dalla distillazione del legno, puo\' essere utilizzato in sostituzione alla
benzina, punto di ebollizione 65°C |
MICROPROCESSORE |
Circuito integrato di piccole dimensioni, in grado
di eseguire operazioni logiche ed aritmetiche secondo determinati programmi,
memorizzare ed elaborare dati con lo scopo di impartire istruzioni per
comandare determinati processi di automazione (gestione dell\'iniezione,
accensione) |
MIW |
(Mono Iniezione accensione Weber) Il sistema MIW o
Centrajet-2 integra in una centralina l\'accensione elettronica di tipo
statico e l\'iniezione di tipo single-point |
MODULO DI POTENZA |
Componente elettronico, composto principalmente da
uno o piu\' transistori, il quale permette con un piccolo segnale dalla
centralina, di comandare utilizzatori di grossa portata (sono impiegati nell\'accensione
per il comando della bobina) |
MOTORE A 2 TEMPI |
Motore a combustione interna, la sua particolarita\'
e\' quella di compiere un ciclo ogni giro dell\'albero motore. È
particolarmente impiegato nel campo motociclistico per la sua leggerezza e
semplicita\' di costruzione |
MOTORE ENDOTERMICO |
Motore a combustione interna (riscalda i gas
grazie al calore fornito dalla benzina, gasolio o ad altro tipo di
combustibile) |
MOTORINO PASSO PASSO |
Motore elettrico che puo\' compiere spostamenti
angolari molto piccoli, viene impiegato per comandare organi che richiedono
spostamenti molto piccoli, precisi e rapidi nello stesso tempo (valvole a
farfalla, orologi, tachimetri) |
MOTRONIC |
Sistema combinato di iniezione e accensione,
termine usato dalla Bosch per indicare i propri sistemi per la gestione del
motore |
MULTILINK |
(Multi = piu\', vari Link = bloccaggio) Sistema di
sospensioni di geometria innovata studiata e prodotta dalla Mercedes per
migliorare il compromesso dinamico - comfort, inoltre comporta un miglior
controllo del assetto durante le sollecitazioni, e piu\' precise e
illimitate variazioni nella regolazione dell\'assetto |
MULTIMETRO |
Particolare strumento in grado di misurare piu\'
grandezze elettriche (correnti, tensioni, resistenze) |
Mc PHERSON |
Ammortizzatore per sospensioni a ruote
indipendenti dove il portamozzo di ciascuna ruota e\' fissato all\'estremita\'
inferiore del ammortizzatore, che incorpora anche la molla, inferiormente il
portamozzo e\' fissato a un braccio oscillante; in questo modo
l\'ammortizzatore deve essere in grado di reagire a tutte le sollecitazioni
che vengono trasmesse dalla ruota |
Min-1 |
Corrisponde a 1/min, ovvero giri/minuti di un
organo in rotazione, si indica sempre a caratteri minuscoli |
Minimo veloce |
Dispositivo che, a freddo, fa girare il motore a
una velocità lievemente superiore a quella corrispondente al normale regime
del minimo aprendo opportunamente la valvola a farfalla del carburatore |
Misfire |
Mancate accensioni della miscela aria-benzina
all’interno della camera di combustione. Il fenomeno determina irregolarità
di coppia*, avvertibili in particolare al minimo e ai bassi regimi. La
conseguente uscita di benzina incombusta allo scarico ha effetti deleteri
per la durata del catalizzatore poiché il carburante, allo stato liquido, si
incendia a contatto con le parti calde della marmitta, determinando la
fusione dell’elemento ceramico e il grave deterioramento della superficie
porosa dei metalli nobili (platino, rodio e palladio) dai quali dipendono le
reazioni chimiche disinquinanti. |
Misuratore a film caldo |
E’ un misuratore di portata d’aria (vedi anche
debimetro) che esegue una misura di massa risolvendo automaticamente, ad
es., i problemi di quota. Il film viene mantenuto a 120° tramite energia
elettrica la qiale provvede a riscaldare quanta più aria passa: dal suo
consumo di energia si risale alla massa stessa. E’ presente anche un
rilevatore di temperatura dell’aria esterna per compensare eventuali
imprecisioni sul rilevamento della massa d’aria. |
Misuratore quantità di aria - debimetro |
Il misuratore istruisce la centralina di
alimentazione sulla massa d’aria aspirata, parametro principale per la
composizione della miscela. Posizionato a monte del corpo farfallato può
essere fatto come uno sportellino contrastato da una molla il cui
spostamento è proporzionale alla portata d’aria. Questo spostamento è
registrato da un potenziometro (resistenza variabile) collegato allo
sportellino, che traduce elettricamente lo spostamento in segnale elettrico.
Nei motori Diesel o nei lean burn, dove la fafalla manca o è praticamente
sempre aperta si misura il grado di apertura del pedale dell’acceleratore
confrontandolo con una mappatura memorizata nella centralina.Vedi anche
misutaore a film caldo. |
Molla di richiamo |
Componente della distribuzione che richiude la
valvola di aspirazione o di scarico dopo che questa è stata aperta dalla
camma. Le molle devono avere caratteristiche tali da impedire il cosiddetto
«sfarfallamento» delle valvole che, oltre a limitare le prestazioni del
motore, è molto pericoloso perché può provocare il contatto tra la valvola,
appunto, e il cielo del pistone. Oltre determinati regimi di rotazione le
molle di tipo metallico non sono più in grado di garantire un sincronismo
perfetto, in quanto troppo sollecitate dall’inerzia delle valvole. Per
raggiungere regimi sempre più elevati è necessario dunque ricorrere a
valvole più leggere (e quindi con meno inerzia) o addirittura, come avvenuto
in «formula 1», a molle di richiamo pneumatiche che consentono incrementi
anche del 20%. Per avere un’idea dell’influenza del peso, basti pensare che
una valvola cava di titanio internamente riempita di sodio (26 grammi)
permette di raggiungere i 15.500 giri, contro i 14.000 di una valvola
d’acciaio delle stesse dimensioni (48 grammi). |
Motorino di avviamento |
Elemento che provvede a far girare il motore in
fase di avviamento per fargli raggiungere le condizioni di autosostentamento.
Esso preleva energia dalla batteria sotto forma di corrente elettrica che
percorre le spire di una serie di anelli immersi in un campo magnetico
esterno. Le spire percorse da corrente tendono a disporsi in modo da essere
attraversate perpendicolarmente dal flusso. Ogni spira fa capo a un
collettore a spazzole il quale, quando la spira si avvicina alla sua
posizione di equilibrio, le toglie la corrente per alimentare una spira
adiacente inclinata rispetto al campo. Così facendo il movimento continua
senza mai trovare una posizione di equilibrio. Il campo magnetico esterno
può essere costituito da magneti permanenti o da avvolgimenti percorsi da
corrente e in questo caso la corrente può essere la stessa che percorre le
spire rotanti (avvolgimento in serie) oppure da corrente prelevata dai poli
della batteria (avvolgimento in parallelo). I motori a magnete permanente e
ad avvolgimento parallelo hanno il campo esterno praticamente costante, sono
semplici di disegno e piccoli (pecie quelli a magneta permanente), però
hanno la velocità di rotazione indipendente dalla coppia, il che non è molto
indicato per l’avviamento. I motori ad avvolgimento in serie hanno una
coppia molto elevata all’avviamento, che cala rapidamente al salire della
velocità. Si usano allora motori “misti” detti serie/parallelo in cui la
prima fase di avviamento ha l’avvolgimento serie che poi passa al parallelo
quando è iniziata la rotazione. |
Multijet |
Sistema di iniezione a common rail che esegue
durante ogni ciclo motore più delle due iniezioni oggi comunemente
utilizzate. Migliorano consumi, emissioni (soprattutto queste: 30-40% in
meno), silenziosità (2 dB), prestazioni (6-7 %). Si tratta in genere, nel
Diesel, di due preiniezioni (prima che il pistone sia al punto morto
superiore), una principale e due postiniezioni. I miglioramenti sono
correlati alla possibilità di controllare meglio le temperature in camera di
scoppio, abbassandone il valore massimo (di picco) e ampliando la zona di
combustione ottimale. |
|
N.T.C. |
(Negative Temperature Coefficient) Termistori con
coefficiente di temperatura negativo, cioe\' resistori che riducono la
resistenza all\'aumentare della temperatura |
NAFTA |
Generalmente con questo termine si definisce il
combustibile per tutti i motori Diesel anche se improprio perche\' la nafta
era un combustibile pesante per motori Diesel lenti di grossa cilindrata |
NDS |
Interruttore di folle Ford |
NOURRICE |
Nell\'autoveicolo sta ad indicare la vaschetta di
espansione del liquido di raffreddamento che mantiene il radiatore sempre in
perfetta efficienza idraulica |
NOx - SCR (Selective Catalyst Reduction) |
NOx è la formula chimica degli ossidi di azoto,
elementi inquinanti emessi dai motori a scoppio ritenuti tra i maggiori
responsabili del “buco nell’ozono” e piogge acide. Dipendono essenzialmente
dalle alte temperature raggiunte nelle camere di scoppio ( circa 2.300 °C
sia per benzina che gasolio, specie nelle iniezioni dirette - funzionamento
lean burn per i benzina) e dalla loro durata, ma non dal carburante, essendo
l’azoto e l’ossigeno presenti nell’aria*. Per ridurre tali temperature - non
c’è formazione di NOx sotto i 1.800°C - e la loro durata si usano vari
sistemi, come l’EGR, l’intercooler, l’emulsionatura o il ritardo della fase
di iniezione (questo per i Diesel). ESISTONO ANCHE speciali MARMITTE
CATALITICHE (VEDI post combustione). Alcuni sistemi (GDI*) prevedono
“trappole” per immagazzinare temporaneamente gli ossidi di azoto
(catalizzatori ad accumulazione - “NOx trap”); qui viene inviata
periodicamente ogni 2’) miscela ricca per ricreare CO2 e azoto da liberare
all’esterno. Però occorrono benzine povere di zolfo per non “avvelenare” il
catalizzatore e quindi la sua presenza deve scendere dalle attuali 300 parti
per milione a circa 50. Nei Diesel la riduzione degli ossidi di azoto è
particolarmente difficile per via dell’abbondante ossigeno presente nei gas
di scarico. Per ovviare si può utilizzare il SCR (Selective Catalyst
Reduction) che è un’iniezione di acqua e urea al 30% (detta anche carbamide
(formula (NH2)2CO) nel catalizzatore al fine di ottenere per idrolisi
ammoniaca (NH3) a sua volta ridotta con un secondo catalizzatore a azoto
(N2) e acqua (H2O), per ora è un sistema più adatto a motori a installazione
fissa, aumenta i costi e non garantisce l’assenza di ammoniaca. Previsto sui
veicoli verso il 2003 (Bosh). Oppure un catalizzatore attivo (al platino)
che depura al 60%, e non può essere ancora spinto oltre per via dell’alto
contenuto di zolfo del gasolio, infine una “torcia al plasma” è allo studio
per l’ossidoriduzione: un gas cui sono stati sottratti elettroni e quindi è
assai reagente fino ad inglobare altre molecole pur di recuperare le cariche
negative perse (vedi Automotive Engineering 11/99 pag. 67). Il valore limite
per la media annuale accettabile nelle misurazioni esterne, per metro cubo
d’aria, varia da nazione a nazione: Italia, Francia e Austria adottano il 50
microgrammi. Vedi anche catalizzatore, emissioni, CRT, e particolato |
NTP - Not Thermal Plasma - Scarico con plasma freddo |
E’ un trattamento ancora sperimentale (Delphi,
anno 2002) per i gas di scarico al fine di ridurre gli ossidi di azoto di
cui dissocia le molecole. Prima di accedere al catalizzatore il gas viene
fatto passare in un campo magnetico col vantaggio che il trattamento nel
catalizzatore è già effettivo a partire da 100°C e gli ossidi vengono
scomposti in azoto e ossigeno. Anche il particolato del Diesel risulterebbe
notevolmente ridotto. |
NUMERO BINARIO |
Rappresentazione di numeri con un sistema a base 2
anziche\' 10, sistema usato nei calcolatori elettronici, impiega le cifre 1
e 0 |
NUMERO DI OTTANO |
È un numero che indica il potere antidetonante
della benzina, l\'indice varia da 1 a 100. Piu\' alto e\' questo numero meno
incorreremo nel rischio di detonazione |
Nox |
Simbolo chimico generico, sta a indicare la
famiglia degli ossidi di azoto (N2O, NO, N2O3, N2O4, N2O5) che sono facili a
formarsi nella combustione ad alte temperature e pressioni, e sono tutti piu\'
o meno nocivi alla salute |
|
OBD, OBD 2 |
Presa diagnostica montata sulla vettura, consente
il dialogo con la centralina per la ricerca di guasti memorizzati in essa,
per convenzione tutti i costruttori di auto adottano questa presa su tutti i
tipi di auto. Entro il 2000 tutte le vetture benzina che saranno costruite
dovranno adottare queste prese, entro il 2004 anche le vetture Diesel |
OHC |
(One hoverhead Camshaft) Un albero a camme in
testa |
OHMMETRO |
Strumento misuratore di resistenze elettriche
(VEDI TESTER O MULTIMETRO) |
OPACIMETRO |
Strumento in grado di misurare la fumosita\'
prodotta da un motore Diesel sfruttando la proprieta\' di oscurare la luce
che ha il fumo |
OPTO-ELETTRONICI |
Strumenti e dispositivi dove l\'indicazione della
misura o l\'illuminazione sono ottenuti con sistemi elettronici |
OSCILLATORE |
Apparecchiatura elettronica capace di generare una
tensione alternata variabile sia in estensione che in ampiezza |
OSCILLOGRAMMA |
Grafico di risposta dell\'oscilloscopio dove e\'
possibile vedere la tensione e le forme d\'onda indispensabile per
verificare il funzionamento di alcuni sensori (giri, PMS) |
OSCILLOSCOPIO |
Strumento attraverso il quale e\' possibile
osservare segnali di tensione, forme d\'onda e l\'andamento degli impulsi di
tensione |
OSSIDAZIONE |
Reazione chimica che avviene tra un elemento e
l\'ossigeno, le ossidazioni hanno tempi di reazione relativamente lunghi |
OVER-BOOST |
(sovraspinta) Dispositivo che provoca un eccesso
di sovralimentazione, ritardando l\'intervento della valvola wastegate, allo
scopo di aumentare le prestazioni |
OZONO |
(O3) Gas che in alta quota risulta utile contro il
passaggio dei raggi ultravioletti, ma, la formazione in bassa quota,
risultata nociva per la salute, e\' condizionata da alte concentrazioni di
idrocarburi e di ossidi di azoto attraverso scariche elettriche e reazioni
fotochimiche |
Offset front-end impact |
E’ un crash test contro barriera deformabile,
disassato, a 64,5 km/h; tra i più severi per le vetture, caldeggiato dall’IIHS
(Insurance Institute for Highway Safety). I risultati vengon analizzati in
termini di effetti sulla testa, tronco, e gambe oltre che in termini di
intrusione nella cella abitativa. |
Open e closed deck |
Sono due tipi di basamento. Nell’open non vi è un
piano superiore del blocco cilindri, le canne sono vincolate al blocco (tra
loro possono essere isolate o tangenti) solo in basso per un 30%
dell’altezza. Nel closed invece c’è un piano su cui posa la testa. L’open ha
minore rigidità strutturale, ma una fusione meno complessa. Le canne , se
sono di tipo “umido”, cioè lambite direttamente dal fluido di
raffreddamento, hanno un bordino d’appoggio inferiore mentre nel “closed”
possono averlo superiore o inferiore. Le canne umide possono anche
interferire per una parte centrale pari al 30% circa della loro altezza:
canne gemellate. Vedi canna. |
Overdrive |
Rapporto di trasmissione molto lungo che funziona
come marcia di riposo riducendo il numero di giri del motore. Al contrario
della solita quinta marcia, l’overdrive è innestato dal guidatore tramite un
servocomando elettrico, agendo su un interruttore o su una levetta, e non
necessita dell’uso della frizione per l’inserimento e il disinserimento. L’overdrive
è un dispositivo aggiunto alla normale scatola del cambio e invece dei
soliti ingranaggi utilizza un ruotismo epicicloidale che, se attivato,
funziona come moltiplicatore di giri e, se disattivato, come presa diretta
lasciando inalterato il rapporto di trasmissione. Poiché si tratta di un
dispositivo complesso e costoso, la sua diffusione è sempre più limitata. In
passato l’overdrive equipaggiava molte vetture inglesi e a volte era
inseribile, oltre che in quarta, anche in terza marcia rendendo disponibili
sei diversi rapporti del cambio. |
|
P.M.I. |
(Punto Morto Inferiore) È la parte piu\' bassa che
il pistone puo\' raggiungere durante la sua corsa, la distanza piu\' breve
fra pistone e albero motore |
P.M.S. |
(Punto Morto Superiore) È la parte piu\' alta che
il pistone puo\' raggiungere durante la sua corsa, la distanza piu\' breve
fra pistone e testata |
PARAFFINA |
Componente contenuto nel gasolio che si solidifica
a basse temperature ostruendo il flusso di combustibile nel circuito di
alimentazione |
PARAMETRI MOTORISTICI |
Dati tecnici generici che riguardano un motore
termico (potenza, coppia, velocita\', rapporto di compressione, ecc.) |
PARTICOLATO |
Particelle microscopiche in stato solido o liquido
che vengono espulse dallo scarico e si disperdono nell\'aria |
PASCAL |
Unita\' di misura della pressione nel sistema
internazionale (1Pa=1N/m*2) |
PCCB (Porsche Ceramic Composite Brake) |
Dalla fine 2000 la Porsche equipaggia la “911
Turbo” con dischi freno in ceramica. I vantaggi sono nella prontezza di
risposta, allontanamento del fading, peso ridotto (la metà, pari mediamente
a 4 kg per ruota) anticorrodibilità, scrsa dilatazione e durata. Il disco
funziona bene anche alle temperature dell’ordine di 800°C, quando la ghisa
si dilata e prendendo ondulazioni che generano vibrazioni e abbassano
l’attrito con la pastiglia. La ceramica mantiene costante un coefficiente
d’attrito dell’ordine di 0,45. I dischi sono perforati a evolvente per
tenerne bassa la temperatura e non mandare in crisi i sensori ABS o il
liquido freni e anche per ottenerne il rapido asciugamento con strada
bagnata. La ceramica è a fibre di carbonio, resine e carburo di silicio. La
lavorazione richiede alte temperature: 1.000°C in atmosfera azotata con alte
pressioni per l’impasto iniziale tra fibra e polimeri e 1.420°C sotto vuoto
per la silicizzazione (tramite liquido silicico che viene assorbito come su
una spugna). Anche il “CL 55 AMG F1 Limited edition” della Mercedes ha
dischi ceramici dal 2000. |
PDC ( Park Distance Control // APS - Acoustic
Parking System) |
Sigla di Park Distance Control, dispositivo ad
ultrasuoni disponibile sui modelli BMW per prevenire urti durante le manovre
di parcheggio. L’impianto è stato sviluppato dalla Bosch con la
denominazione «parkpilot». Funziona emettendo onde elettromagnetiche a
ultrasuoni che, rimbalzando contro l’ostacolo (anche se di piccole
dimensioni o costituito da una rete metallica), forniscono echi di ritorno
analizzabili da un microprocessore in grado di calcolare le distanze con una
precisione di 50 mm. Il guidatore è avvertito della presenza dell’ostacolo
da un cicalino nel cruscotto che diventa sempre più insistente man mano che
la distanza diminuisce. Il sistema ha un raggio d’azione di 1,5 metri
davanti e 2 m dietro e si avvale di quattro o più sensori* collocati sul
paraurti. APS è la sigla che usa Audi. |
PES |
Fanaleria anteriore poliellissoidale (Poli
Ellipsoid System) sviluppata dalla Bosch. Consente di migliorare
l’illuminazione fornita dagli anabbaglianti con una lampada di dimensioni
molto compatte. Una sorgente luminosa con area di soli 28 cm2 permette di
distribuire un fascio di luce analogo a quello di gruppi ottici
convenzionali di superficie molto più ampia, lasciando maggiore libertà agli
stilisti per il disegno del frontale. Il risultato è stato ottenuto
progettando al CAD la forma ellittica del riflettore e dell’ottica di
proiezione, in pratica una lente opportunamente conformata. I contorni del
fascio luminoso possono essere delimitati nettamente o meno, e i progettisti
hanno una vastissima possibilità di definizione del campo luminoso che
illumina il fondo stradale e la zona davanti e ai lati della vettura, così
da adeguarsi alle diverse normative in vigore nei vari Paesi e alle
differenti esigenze delle Case automobilistiche. Il gruppo PES è alto circa
80 mm e può essere montato in combinazione con un proiettore abbagliante di
tipo tradizionale, una luce di posizione e un fendinebbia poliellissoidale.
Per migliorare l’illuminazione anche nelle zone più vicine alla vettura, se
il frontale dispone di uno spazio in altezza di almeno 130 mm, può essere
utilizzato il gruppo ottico PES-plus. |
PESO SPECIFICO, DENSITÀ DELL\'ELETTROLITO |
Si misura confrontando il peso dell\'elettrolito
con il peso d\'acqua, avente lo stesso volume, l\'unita\' di misura e\' il
Kg/l ed esprime la concentrazione dell\'acido solforico nella soluzione
acquosa |
PIEZOELETTRICITÀ |
Fenomeno grazie al quale il titanato di bario
(sotto forma di cristalli) produce cariche elettriche quando e\' sottoposto
a variazioni di pressione o di carico nella direzione del suo asse |
PIOMBO |
Metallo che in campo automobilistico viene
impiegato per aumentare il numero di ottano nella benzina aggiungendolo alla
stessa sotto forma di sali organici (tetraetile tetrametile) dopo la
combustione pero\' si disperde nel ambiente in particelle microscopiche le
quali sono altamente tossiche |
PONTE DI WHEATSTONE |
Detto anche metodo di misura della resistenza ad
azzeramento, poiche\' essendo costituito da 4 resistenze collegate fra loro
come i lati di un quadrato, ai due vertici si fornisce una tensione di
alimentazione agli altri due si misura la tensione di uscita, se le
resistenze sono uguali la tensione sara\' 0 se la resistenza incognita sara\'
diversa si varia una delle altre fino a misurare tensione 0 in questo modo
si puo\' ricavare il valore della resistenza incognita |
PORTATA |
(riferito ad uno strumento) È la massima grandezza
misurabile dallo strumento |
POTENZA |
(potenza = lavoro / tempo) Si misura in Watt (W),
nel motore rappresenta il lavoro utile che riesce a sviluppare nel tempo di
un secondo |
POTENZA PER UNITÀ DI CILINDRATA |
(potenza specifica) Nel gergo automobilistico si
riferisce alla potenza (KW) in rapporto con la cilindrata espressa in litri
(KW/L) |
POTENZIALE ELETTRICO |
Grandezza necessaria a spostare una carica
elettrica in un materiale conduttore per creare un movimento di elettroni
bisogna creare una differenza di potenziale (VEDI TENSIONE) |
POTENZIOMETRO |
Resistenza alimentata positivamente e
negativamente dove, sopra la quale scorre un cursore che preleva una
tensione che risultera\' variabile a seconda della posizione del cursore (sull\'auto
viene impiegato per fornire segnali come posizione farfalla) |
POTERE CALORIFICO |
Quantita\' di calorie sprigionate dalla
combustione completa di una quantita\' unitaria di combustibile (1Kg) |
POTERE CALORIFICO DELLA CILINDRATA |
È la quantita\' di calorie sprigionate da un metro
cubo di aria benzina mescolati nel loro rapporto stechiometrico, in modo da
ottenere una combustione completa, piu\' alto e\' il potere calorifico
migliore sara\' il carburante |
PREACCENSIONE |
È l\'accensione spontanea della miscela aria
benzina all\'interno della camera di scoppio, prima dello scoccare della
scintilla, causa la presenza di punti caldi, pressione troppo elevata ecc. |
PRESSIONE |
È definita come una forza che agisce
perpendicolarmente su una superficie, la sua unita\' di misura e\' il Pascal
(1Pa = 1N / 1mq) |
PRESSIONE ASSOLUTA |
Sistema di misurazione della pressioni inferiori
alla pressione atmosferica, questo metodo non prevede le misure negative (di
depressione) |
PRESSIONE RELATIVA |
Sistema di misurazione della pressione che prende
come riferimento 0, la pressione atmosferica, quindi si potra\' misurare una
pressione inferiore a quella atmosferica (depressione) usando una
numerazione negativa |
PRESSOSTATO |
Dispositivo per mezzo del quale si limita la
pressione massima raggiungibile |
PROGRAMMA |
Sequenza di operazioni, con un inizio ed una fine,
che si introducono in un elaboratore allo scopo di raggiungere alla
soluzione di un problema |
PSPS |
Sensore pressione servosterzo Ford |
PTC |
(Positive Temperature Coefficient) Coefficiente di
temperatura positivo, la variazione della resistenza elettrica aumenta all\'aumentare
della temperatura |
PWM |
(Pulse Widht Modulation) Segnale ad onda quadra a
tensione fissa e modulazione di ampiezza, per mezzo del quale la centralina
comanda gli attuatori |
Parzializzazione della cilindrata - Esclusione dei
cilindri |
Sistema che realizza il passaggio da funzionamento
con tutti i cilindri a funzionamento con esclusione di alcuni di essi, che
rimangono chiusi, con gli iniettori disattivati: primo motore di serie con
questo sistema è il V8 Mercedes, che passa all’occorrenza da 8 a 4 cilindri
in funzione (vengono disattivati i due centrali di una bancata e i due
esterni dell’altra). Utilizzando meno cilindri si lavora a una pressione
quasi doppia (migliora il rendimento termodinamico), si ha un miglioramento
del rendimento volumetrico e del rendimento termico e si può anche aumentare
l’EGR. Per avere passaggi graduali è indispensabile l’acceleratore
elettronico (drive by wire). Nel motore a 12 cilindri si disattiva un’intera
bancata. Il meccanismo di aggancio e sgancio delle valvole dall’azione
dell’albero a camme è realizzato con speciali bilancieri in due pezzi, uno
collegato all’albero a camme e l’altro alla valvola con possibilità di
renderli indipendenti tramite sgancio di un cilindretto a comando
elettroidraulico. Questo sistema è tanto più efficace quanto più il motore è
frazionato e di grande cilindrata. Vedi anche VTEC. |
Pneumatici, sigle, codici, marcatura |
I pneumatici riportano sul fianco diverse sigle:
dimensionali e di utilizzo. I numeri in sequenza indicano la larghezza in
millimetri il “rapporto di sezione” (aspect ratio) che dice quant’è, in
percentuale, l’altezza rispetto alla larghezza e infine, in pollici, il
diametro del cerchio su cui viene calzato. Ad esempio 195/60-15 significa
una larghezza di 195 mm; un’altezza di 195x0,60 = 117 mm; calzato su un
cerchio di 15” di diametro. Quando non esiste il secondo numero si
sottintende che il rapporto di sezione è pari a 78% Perciò 195-15 ha
un’altezza pari a 195x0,78 = 152 mm Naturalmente esistono delle tolleranze
per cui nella pratica si considerano dello stesso diametro pneumatici con
sigle che danno luogo a diametri della ruota leggermente differenti.
Ricordiamo che il diametro è due volte l’altezza più il diametro del
cerchio. Ad es. la 195/60-15 ha un diametro pari a 117+117+15x25,4 = 615 mm
Le sigle funzionali esprimono il tipo di struttura, la velocità massima
sopportabile, il carico massimo. Ad es. R 82 H significano struttura radiale
(R) 475 kg di massa di carico (esiste tabella apposita) e 210 km/h di
velocità massima (esiste tabella apposita). Atre sigle indicano se il
pneumatico è invernale (M+S oppure R+W) Importante la sequenza di lettere e
numeri che segue la sigla DOT (Department Of Transportation) perché indicano
luogo, settimana e anno di produzione. Ad es. VDHL159 significa stabilimento
di Decatur (Firestone), Illinois, quindicesima settimana (15) del 1999 E =
omologazione CEE TT = montaggio con camera d’aria Tube Type) Tubeless =
senza camera d’aria TWI = indicatore della sezione del battistrada dove sono
i segnalatori di usura (altezza 1.6 mm dal fondo degli incavi). |
Poggiatesta attivi |
Si tratta di elementi che all’occorrenza aumentano
le loro capacità funzionali (definizione di “attivo”) per prevenire o
attenuare. Ad esempio, in caso di tamponamento, i poggiatesta si spostano
meccanicamente o elettricamente in alto e in avanti per ridurre e smorzare
il movimento della testa riducendo il pericolo di lesioni dovute al colpo di
frusta. |
Pompa del vuoto |
Nei motori Diesel, dove non c’è farfalla sul
condotto d’aspirazione, gli accessori come il servofreno non possono
ricavare la depressione necessaria per farli funzionare dal condotto stesso.
Quindi occorre creare il vuoto aspirando con una pompa apposita, detta
appunto pompa del vuoto. |
Pompa di iniezione ad alta pressione del Diesel |
La pompa di iniezione è il cuore di uno dei
sistemi (il più tradizionale) di alimentazione del motore Diesel. Essa è
mossa dal motore e deve produrre contemporaneamente la pressione del
combustibile e la sua iniezione. La versione attuale più efficace, quella “a
cilindro radiale”, permettere di raggiungere pressioni elevatissime (1.800
bar agli iniettori, 1.100 nella pompa; le onde di pressione nei condotti
provocano l’aumento) con conseguente capacità di polverizzazione e
velocizzzione del combustibile (compito dell’iniettore), che viene iniettato
direttamente nei cilindri. Per questo motivo e per la grande regolarità
dell’erogazione (oltre che per necessitare di minime varianti ai motori
tradizionali) può ancora oggi rivaleggiare col common rail e l’iniettore -
pompa, che sono gli altri due sistemi per l’iniezione diretta. Il dosaggio
del carburante è effettuato tramite valvola elettromagnetica e la pompa ha
il vantaggio di essere facilmente adattata ad architetture motoristiche già
esistenti. Per controllare l’aumento della pressione nella camera di scoppio
si usano inettori a doppia molla con quella più elastica che si apre un
istante prima e lascia passare una quantità minima di gasolio. In questo
modo nella camera di combustione la pressione raggiunge progressivamente i
90 bar e li mantiene abbastanza a lungo; altrimenti si raggiungono anche i
120 bar sotto forma di picco (rischio di danno meccanico). L’elettronica di
controllo riceve informazioni di temperatura dell’aria, numero di giri,
posizione dell’albero motore e dell’acceleratore e, dall’iniettore, la
velocità di movimento dello spillo: in conseguenza regola l’esatto istante
dell’iniezione. Resta comunque l’inconveniente che la pressione non è
regolabile e che cresce col numero di giri del motore. |
Pretensionatore |
Dispositivo che interviene a mettere in tensione
le cinture di sicurezza in caso di incidente un attimo prima che il corpo di
chi le indossa si muova in avanti. In tal modo le cinture lavorano al meglio
per contribuire ad evitare danni al fisico. Il pretensionatore può essere
attivato da innesco meccanico (ad es. una molla precaricata) o pirotecnico. |
Pulsair |
Sistema anti inquinamento che prevede l’afflusso
di aria fresca nel collettore di scarico per completare la combustione di CO
e HC: si da luogo così alla postcombustione. Si realizza con un condotto che
dal filtro dell’aria raggiunge il collettore di scarico immediatamente a
valle delle valvole di scarico. Lungo il condotto c’è una pompa che funziona
da elettrocompressore e una valvola REED, cioè unidirezionale, che evita che
gas combusti raggiungano il filtro percorrendo il tubo in senso inverso. |
|
Q - SYSTEM |
Cambio automatico con possibilita\' di selezione
manuale di marcia (Alfa 156) |
Quattro ruote sterzanti - Sterzatura integrale 4WS |
Sigla di 4 Wheel Steering, sistema sterzante sulle
quattro ruote. Questo dispositivo, utilizzato su alcune vetture di
produzione giapponese, ha il duplice obiettivo di ridurre il diametro di
sterzata a bassa velocità, così da facilitare le manovre di parcheggio e
migliorare la maneggevolezza in città, e di aumentare la tenuta e la
stabilità di marcia alle velocità elevate. A bassa velocità le ruote
posteriori sterzano (fino a un massimo di circa 7°) in controfase, ossia in
senso opposto a quelle anteriori; alle alte velocità, invece, sterzano in
fase (al massimo di circa 1°). La sterzatura delle ruote posteriori può
avvenire con un comando meccanico (sistema Honda Prelude) o, più
frequentemente, con un più preciso e meno ingombrante impianto idraulico
gestito dall’elettronica (AHK in tedesco = Active Hinterakskinematic). Per
migliorare la stabilità in curva, molte vetture fanno ricorso a un aumento
della convergenza della ruota posteriore esterna - che è come dire sterzarla
in fase con quelle anteriori - utilizzando a tal fine il trasferimento di
carico (aumento) che tale ruota subisce durante le curve per effetto della
forza centrifuga. Col sistema della quattro ruote sterzanti tale benefico
accorgimento viene anticipato collegandolo direttamente allo sterzo, in
pratica prima ancora che avvenga il trasferimento di carico e si trae
vantaggio anche dal punto di vista della tenuta. Oggi si riparla di
sterzatura del retrotreno a comando elettronico per integrare la funzione
ESP. GM dovrebbe applicarlo dal 2002. |
|
R.A.M. |
(Random Access Memory) Memoria ad accesso casuale,
memoria dove e\' possibile scrivere ed elaborare i dati, i dati vengono
tenuti in memoria solo se la RAM e\' alimentata |
R.A.M. STAND-BY |
Memoria RAM di tipo non volatile, cioe\' in grado
di tenere la memoria anche senza alimentazione, i dati vengono cancellati
con un apposito input o dopo un certo numero di accensioni e spegnimenti |
RAPPORTO DI COMPRESSIONE |
È il rapporto tra, la somma dei volumi della
camera di combustione piu\' il cilindro descritto dalla corsa del pistone e,
la camera di combustione |
RAPPORTO STECHIOMETRICO |
È il rapporto ideale per far avvenire una
combustione perfetta calcolato matematicamente secondo la composizione
chimica dei componenti (1Kg di benzina 14,7Kg di aria) |
RECOVERY |
(recupero) Sistema grazie al quale la centralina
comanda gli iniettori anche se l\'impianto non e\' perfettamente efficiente
grazie a valori medi registrati in memoria (VEDI LIMP-HOME) |
REED |
La valvola reed e\' una valvola unidirezionale che
consente il passaggio di aria nel condotto di scarico utilizzando le
pulsazioni di pressione prodotte dal passaggio dei gas di scarico |
REGOLATORE DI PRESSIONE |
Dispositivo meccanico che mantiene costante la
differenza di pressione tra la pressione di benzina e la pressione dove
lavora l\'iniettore |
REGOLATORE DI TENSIONE |
Dispositivo che mantiene costante la tensione al
variare dei giri dell\'alternatore, funziona inserendo o disinserendo delle
resistenze che variano la corrente agli avvolgimenti di eccitazione, quando
raggiunge il valore massimo di tensione |
RELÈ |
Componente elettrico composto da una bobina che se
eccitata comanda, aprendo o chiudendo un interruttore, il circuito
principale |
REMCO |
Regolazione CO Ford |
RENDIMENTO |
È il rapporto tra l\'energia erogata, raggiungendo
la scarica totale, e quella assorbita nella ricarica |
RENDIMENTO DEL MOTORE |
È il rapporto tra l\'energia prodotta dal lavoro
utile all\'albero motore e l\'energia calorifica contenuta nel combustibile
consumato (i motori a scoppio hanno un rendimento bassissimo, 30 % circa,
cio\' significa che il restante 70 % dell\'energia viene trasformata in
calore) |
RESET |
Azzeramento totale |
RESISTORE |
Componente il quale fornisce una resistenza al
passaggio di corrente nettamente superiore a quello posto dai normali fili
conduttori |
RETROFIT |
Indica un particolare dispositivo antinquinamento
applicato in passato su vetture non catalizzate ma avendo dimostrato la sua
scarsa efficacia ed un costo elevato non ebbe uno sviluppo commerciale di
particolar rilievo |
RIDUCENTE |
Particolare proprieta\' di una sostanza di
assorbire ossigeno da un\'altra sostanza che ne contiene (proprieta\'
inversa alla reazione di ossidazione) |
RIDUTTORE EPICICLOIDALE |
Riduttore costituito da un albero ad alta velocita\',
coassiale con l\'albero a bassa velocita\' e collegati per mezzo di
satelliti, i quali trascinati dalla ruota dentata dell\'albero veloce
imboccano i denti di una corona esterna fissa, i satelliti collegati all\'albero
lento cosi\' porteranno in rotazione l\'albero con un rapporto di riduzione
che normalmente varia da 1:3 a 1:5 |
RILUTTANZA |
Resistenza opposta da un circuito magnetico, o un
corpo in genere, a lasciarsi attraversare da un flusso magnetico |
RISONANZA |
Fenomeno fisico riscontrato sui moti oscillatori
dove si ha una notevole amplificazione del moto (ampiezza e velocita\') a
parita\' di forza immessa. Quando la frequenza del sistema e la frequenza
della forza entrano in sintonia (hanno gli stessi tempi e le stesse durate) |
ROLLIO |
Movimento del veicolo, in curva, sul suo asse
orizzontale longitudinale, dovuto alla forza centrifuga che provoca uno
spostamento dei pesi verso l\'esterno e la reazione elastica delle
sospensioni |
RUOTA FONICA |
Sistema utilizzato per produrre un segnale avendo
una ruota dentata e un sensore induttivo. Portando in rotazione la ruota si
viene a creare una variazione di traferro tra i denti della ruota e il
sensore, quindi una variazione del flusso magnetico, creato da una calamita
interna al sensore, quindi la generazione di una tensione variabile ai capi
della bobina del sensore |
Rapporto lambda |
E’ il rapporto geometrico tra la lunghezza della
manovella e quella della biella. Quanto più esso è basso, tanto più cala la
spinta laterale del pistone sulla parete del cilindro. Ciò però significa
bielle più lunghe e quindi inerzie un po’ più consistenti nel moto alterno
delle masse. E’ evidente che non possono esserci motori con bielle più corte
delle manovelle, o anche di lunghezza paragonabile, altrimenti il pistone
andrebbe a picchiare nell’albero a gomiti quando è nella zona del PMI. Poi
esistono problemi di ingombro e di disegno che fanno sì che i valori più
probabili sono 0,2 - 0,3 circa. Il rapporto lambda è fondamentale nello
studio delle armoniche del secondo ordine assieme al rapporto
corsa/alesaggio (vedi motore quadro e superquadro). Il rapporto biella/corsa
viaggia attorno a 1,5 tenendo conto che la corsa è il doppio della manovella
(L/C = 1,5 circa). |
Regolatore di velocità |
Dispositivo che mantiene costante la velocità
della vettura, indipendentemente dalle variazioni di pendenza della strada,
senza che il guidatore debba intervenire sul pedale dell’acceleratore.
Funziona tramite un servomotore (farfalla motorizzata) che regola
l’alimentazione così da far erogare al motore la potenza necessaria. Tali
sistemi sono molto diffusi negli Stati Uniti dove il loro impiego aiuta a
muoversi in un traffico, magari anche intenso, che, a causa dei bassi limiti
di velocità (circa 100 km/h sulle autostrade), procede in maniera
praticamente omogenea su tutte le numerose corsie. Sulle nostre strade
l’utilità del cruise control è compromessa dalla «nervosità» della
circolazione e dalla disparità di velocità fra i veicoli. L’effetto del
cruise control cessa immediatamente se il pilota agisce sul freno o
sull’acceleratore, cioè riprende il controllo diretto della vettura. |
Residence time |
Termine anglosassone che definisce il tempo di
permanenza dei gas di scarico all’interno del catalizzatore. Generalmente
tale periodo è inferiore a 0,04 secondi, quindi le reazioni chimiche che
avvengono nella marmitta catalitica devono essere rapidissime. Nella fase di
riscaldamento del catalizzatore lo R.T. un po’ più lungo può servire a
bruciare nella marmitta gli HC e i CO, previa iniezione di aria, e quindi
far andare in temperatura più velocemente la marmitta (thermal afterburning). |
Returnless |
Si dice di apparati riforniti da fluido in
pressione che non hanno tubazione di ritorno. Porsche 911 modello 2002 ha
un’alimentazione returnless, cioè invia l’esatto quantitativo di benzina
agli iniettori e non necessita di tubazione di ritorno. |
Ricircolo dei gas di scarico (EGR) |
EGR (sigla di Exshaust Gas Recycling) è un sistema
per cui vengono immessi nel condotto di aspirazione, attraverso una valvola,
quantitativi (non eccessivi per non avere allo scarico idrocarburi e
particolato) di gas di scarico al fine di migliorare il tenore delle
emissioni con riferimento agli ossidi di azoto (NOx). Infatti gli NOx
provengono dall’aria (azoto e ossigeno ne sono i principali componenti) e
perciò mettendo i gas combusti al posto dell’aria in eccesso si formano meno
NOx, anche grazie alla più bassa temperatura di combustione. E’ quindi
utilizzato soprattutto nei Diesel e nei motori benzina a combustione magra
lean burn*, dove quando c’è eccesso d’aria gli ossidi di azoto non possono
essere scomposti cataliticamente, ma vengono trattati con sistemi complessi
di accumulo; qui si arriva a una quantità pari al 25% (addirittura oltre il
50% in motori sperimentali GDI ultra magri e per i diesel) del gas di
immissione. Recentemente (Renault) l’EGR è utilizzato nei motori a benzina a
iniezione diretta con funzione di ridurre le perdite di pompaggio, perché
esso è in grado di aumentare la pressione nel condotto di immissione; in
questo caso il rapporto aria benzina è stechiometrico. La presenza dei gas
combusti, che non partecipano alla combustione ma, in quanto massa
raffreddata, assorbono calore, abbassa la temperatura di combustione
riducendo la formazione di NOx nell’ordine del 30%. La riduzione della
temperatura di combustione può ridurre la potenza del motore e aumentare i
consumi, che salgono otre i 200 g per kilowattora; però a fronte di una
piccola perdita si ottengono decisi vantaggi nella pulizia dei gas di
scarico (ad eccezione del particolato che invece aumenta) per cui il sistema
è largamente utilizzato. Quando i gas combusti sono introdotti in luogo
dell’aria in eccesso nei processi a combustione magra rappresenta anche un
miglioramento del consumo carburante. Un accurato studio della variazione di
fase delle valvole di scarico può rendere meno necessario il sistema EGR. |
Rumorosità - dB ammessi |
Per limitare l’inquinamento acustico i sistemi di
scarico non devono superare la soglia dei 74 dB misurati da un microfono
posto a 7,5 m dal ciglio stradale mentre il veicolo passa accelerando al
massimo da 50 km/h con marcia in seconda e in terza. Per veicoli con più di
190 CV valgono disposizioni speciali. Per il 2000 il livello dovrebbe essere
ridotto a 72 dB. |
|
SBC (Sensotronic Brake Control) |
Evoluzione del 2001 della frenata elettronica (brake
by wire- EHB) messa a punto dalla Mercedes in collaborazione con Bosch. E’
lo sviluppo dell’impianto BAS in grado di interpretare con l’elettronica di
rilevamento il desiderio di frenata dalla velocità con cui si rilascia
l’acceleratore e da come si preme il pedale del freno. Dopo di che (ma è più
appropriato dire istantaneamente) l’elettronica di esecuzione dialoga con
l’ESP e ABC o quant’altro necessario ad avere frenata efficace con stabilità
e tenuta. L’impianto idarulico tradizionale c’è ma è interrotto: parte
collegato al pedale del freno con solo funzione di rilevamento della
modalità di azionamento, e parte collegato alle ruote con sola funzione di
obbedire ai comandi dell’elettronica di esecuzione, che preleva l’olio da un
impianto in pressione. In caso di guasto all’elettronica si ripristina il
collegamento dell’impianto idraulico e tutto funziona come sulle vetture
“normali”. Tra i vantaggi dello “scollegamento“ l’assenza di disturbo al
pedale durante la modalità in ABS (o in ESP). Presente su “SL” del 2001. |
SCHEMA A BLOCCHI |
Metodo di rappresentazione grafica, di uno schema
elettrico, semplificato dove lo scopo e\' la facile individuazione delle
varie interdipendenze dei vari sistemi, e l\'informazione di base sui
collegamenti |
SCHERMATURA |
Dispositivi installati sui componenti o sui cavi
con il compito di abbattere i disturbi elettromagnetici per lasciare i
segnali il piu\' puliti possibile |
SCS |
Sistema di sospensioni a controllo elettronico
montato sulla Lancia Thema |
SDI |
Motore Diesel aspirato con iniezione diretta |
SEFI |
(Sequential Electronic Fuel Injection) Iniezione
elettronica di benzina sequenziale Ford |
SELECT-LOW |
(Selezione Bassa) Strategia adottata dalla
centralina ABS per ridurre la pressione delle ruote posteriori, la
centralina, con ruote aventi due differenti attriti per irregolarita\'
stradale, sceglie di frenare le ruote con la pressione piu\' bassa per
evitare il bloccaggio della ruota con attrito basso anche a discapito della
forza frenante ottenibile dalla ruota con attrito alto |
SELESPEED |
Cambio meccanico sequenziale a gestione
elettroidraulica derivato dalla tecnologia della F1 e montato su Alfa 156 o
Ferrari |
SEMICONDUTTORI |
Materiali che non si definiscono ne\' buoni
conduttori ne\' buoni isolanti, pero\' vengono utilizzati per alcune loro
particolari proprieta\' elettriche, soprattutto per la costruzione di
componenti elettronici (diodi, transistor) che contengono germanio o silicio |
SENSORE |
(rilevatore trasduttore impulsore) Dispositivo che
e\' in grado di trasformare un fenomeno fisico in un segnale elettrico |
SENSORE DI OSSIGENO |
(Sonda lambda) Sensore posto nel collettore di
scarico, il quale fornisce una tensione che varia a seconda della quantita\'
di ossigeno presente nei gas combusti, ed informa la centralina di una
miscela povera (grandi quantita\' di ossigeno, basse tensioni sul sensore) o
miscela grassa (ossigeno assente, tensione alta) |
SINCRONISMO |
L\'avvenimento contemporaneo di due o piu\'
fenomeni diversi aventi lo stesso inizio e la stessa durata |
SINUSOIDALE |
Attributo dato ad un fenomeno fisico, il quale si
svolge seguendo la stessa legge della sinusoide, funzione trigonometrica
chiamata seno (ad esempio la corrente alternata sinusoidale) |
SISTEMA INTERNAZIONALE DI MISURA |
(S.I.) Sistema adottato per convenzione in tutto
il mondo come sistema di misura ufficiale, il quale ha come unita\'
fondamentali il metro (m), il kilogrammo (Kg), il secondo (s), l\'ampere
(A), per misurare rispettivamente lunghezza, massa, tempo, corrente |
SISTEMI INTEGRATI |
Nel campo automobilistico si indica sistemi
elettronici che gestiscono fenomeni diversi ma dipendenti fra di loro in
modo da ottenere risultati ottimali e migliorabili (es. sistemi di iniezione
- accensione integrati per aumentare il rendimento del motore) |
SMS |
(Short Message Service) Nel caso dell\'auto
telefono e\' una funzione che consente di ricevere brevi informazioni |
SOFTWARE |
Termine utilizzato in campo elettronico per
indicare la parte non fisica di un calcolatore (programmi, dati, mappature)
che servono a far funzionare i componenti stessi del calcolatore |
SOGLIA |
Valore minimo o massimo di intervento di un
componente atto a modificare la situazione |
SOLENOIDE |
Conduttore elettrico costituito da una o piu\'
spire avvolte ad elica (bobina) |
SONDA LAMBDA |
Sensore posto nel collettore di scarico, il quale
fornisce una tensione che varia a seconda della quantita\' di ossigeno
presente nei gas combusti, ed informa la centralina di una miscela povera
(grandi quantità di ossigeno, basse tensioni sul sensore) o miscela grassa
(ossigeno assente, tensione alta) |
SOVRALIMENTAZIONE |
Alimentazione di alcuni motori ottenuta
comprimendo, per mezzo di un compressore, la miscela nei collettori per
facilitare il riempimento del cilindro in fase di aspirazione |
SOVRATENSIONE |
Tensione elettrica applicata a strumenti e/o linee
superiore a quella di batteria |
SPINTEROMETRO |
Apparecchiatura che e\' in grado di misurare la
lunghezza della scintilla prodotta dalla bobina senza rischiare di creare
sovratensioni anomale che rovinerebbero i moduli di accensione |
SPLIT |
Termine inglese che nel campo automobilistico
indica uno slittamento differente fra le due ruote |
SPRAY |
Termine inglese che e\' riferito alla
nebulizzazione di un liquido, difatti significa spruzzo |
SRR (Short Range Radar) |
E’ un radar che a differenza del LRR (vedi ACC)
lavora con lunghezze d’onda di 24 gigahretz e che servono a tenere sotto
controllo la zona immediatamente circostante il veicolo, tra cui l’angolo
morto. essi sono importanti ad esempio nella fase di pre-crash, poco prima
dell’urto. Possono infatti attivare i pretensionatori o l’innesco del
secondo stadio dell’air bag. Non l’azionamento del primo stadio perché non
danno indicazioni relative alle masse in gioco. Essi possono anche essere
integrati in un sistema di attivazione automatica della frenata. |
SRS |
Air - bag con sistema di ritenuta supplementare |
STANDARD |
Termine inglese con vari significati dipendenti
dalla frase, insegna, misura, campione... normalmente si intende usuale o
commerciale, unificato secondo convenzione |
STARTER |
Dispositivo a comando sia manuale che automatico,
o strategia adottata dalla centralina, con il compito di arricchire la
miscela nei primi minuti di funzionamento del motore (quando e\' freddo) per
evitare la condensazione della miscela e garantire il corretto funzionamento
del motore durante il riscaldamento |
SWT (Sidewall Torsion Sensor) |
Si compone di un pneumatico (brevetto Continental)
con la spalla interna magnetizzata per settori adiacenti N-S-N-S (come una
serie di raggi larghi 2/3 cm lungo tutta la circonferenza interna) e di un
captatore doppio fissato alla massa non sospesa della sospensione,
affacciato ai raggi. Si rilevano due segnali di intensità del campo
magnetico nel tempo, uno in corrispondenza della spalla e uno in
corrispondenza del tallone, che sono sinusoidali ed identici quando la ruota
gira nel vuoto. Invece essi si differenziano per ampiezza quando c’è una
componente di forza laterale e di sfasatura quando c’è una componente di
forza longitudinale sull’area d’impronta del pneumatico. In tal modo si
rilevano le due forze, si calcola la risultante, e si può pilotare un
sistema ESP o ABS, ad esempio. La frequenza misura inoltre la velocità della
ruota. Supporto del motore costituito da una camera elastica piena di fluido
con un diaframma (una parete rigida) a controllo magnetico. In genere si
hanno due supporti di questo tipo, uno davanti e uno dietro al motore. Le
vibrazioni verticali del motore sono avvertite tramite un sensore che
trasmette un segnale alla centralina dell’ACM. Questa fa fluire corrente al
magnete che è collegato al diaframma e lo fa vibrare in controfase in modo
da contrastare le vibrazioni del motore. L’ha in uso la Nissan Presage
Diesel i.d. e altre vetture moderne. |
Scatola guida (steering system) |
E’ una scatola in lega leggera all’interno della
quale è alloggiato un meccanismo che trasforma il movimento di rotazione
dell’albero dello sterzo in spostamento della leva di direzione (cui sono
collegati i bracci della tiranteria) oppure, nella versione “pignone e
cremagliera” agli stessi bracci trasversali della tiranteria. Nella scatola
dello sterzo avviene anche gran parte della riduzione tra la rotazione del
volante e quella delle ruote direttrici, mediamente in un rapporto di circa
1/10 - 1/25 (25° di rotazione del volante per 1° delle ruote). Ci sono
sostanzialmente tre tipi di scatola guida attualmente in uso. A “vite senza
fine” (worm-gear): all’estremità opposta del volante, l’albero dello sterzo
termina con una vite, la quale ingrana con un settore dentato più o meno
circolare, costretto a ruotare in conseguenza del movimento del volante;
l’albero di questo settore muove la leva di direzione collegata alla
tiranteria di sterzo (vedi Machine Design, ott. 2000). A “circolazione di
sfere”: la vite di cui sopra termina in un manicotto (cui si accoppia
tramite interposte sfere di acciaio, per ridurre l’attrito) il quale si
muove longitudinalmente in conseguenza del movimento del volante; tale
manicotto ha una dentatura esterna che ingrana con un settore dentato e per
il resto è come per la “vite senza fine”. Vedi Machine Design numeri 14 e 15
del 1999. A “cremagliera”: al posto della vite c’è un ingranaggio elicoidale
a denti inclinati (il pignone) che ingrana con un pettine che fa parte di
un’asta trasversale; l’asta è direttamente collegata ai bracci laterali
della tiranteria di sterzo. E’ lo stesso principio del “pignone-corona” del
differenziale, solo che la corona , in questo caso, ha raggio infinito. Il
pettine ha i denti ravvicinati nella zona centrale, più diradati in quelle
laterali e poi ancora ravvicinati nelle zone estreme per realizzare un
rapporto di riduzione variabile. Al centr infatti è conveniente che lo sterzo
non sia troppo diretto per non dare nervosità alla guida; per angoli più
importanti è meglio avere rapporti che garantiscono rapidità di intervento;
infine a tutto sterzo si torna a rapporti bassi per facilitare il lavoro del
servosterzo o delle braccia nelle manovre di parcheggio. Il pettine ha tre
denti contemporaneamente ingranati col pignone. |
Sensore di pioggia |
Si basano sul principio che sfrutta la
riflessione. Un diodo emette luce (i più recenti all’infrarosso, perché non
sia visibile) e il vetro asciutto la riflette quasi tutta su un sensore di
luce. Se il vetro è bagnato la riflessione viene a ridursi o ad annullarsi e
di conseguenza si regola la velocità del tergicristalli Questo sensore può
fare altre funzioni, come chiudere automaticamente il tetto apribile o
accendere le luci in caso di pioggia. |
Servofreno |
Dispositivo comandato dal pedale dei freni che
moltiplica l’intensità dello sforzo esercitato sul pedale stesso. La sua
origine risale agli anni Venti, quando poche vetture di lusso iniziarono a
montarne tipi meccanici che amplificavano l’azione sul pedale tramite un
sistema di leve. Oggi il tipo più diffuso è quello a depressione, così
chiamato perché utilizza la depressione creata dal motore a benzina nei
condotti di aspirazione a valle della farfalla. Nei moderni diesel, che non
hanno farfalla, è invece utilizzata una pompa (detta depressore) azionata
dal motore, che fornisce la depressione necessaria. Si stanno diffondendo
anche sistemi idraulici con pompa ad alta pressione, utilizzati nei sistemi
integrati di ABS. La forma classica è di un voluminoso cilindro in lamiera
diviso all’interno in due camere tramite una membrana. Una delle camere è
sotto depressione e lo è anche l’altra se non si frena. Frenando la valvola
di controllo fa in modo che le due camere, che prima erano in comunicazione,
vengano separate e che poi la pressione atmosferica si tabilisca in una di
esse: la membrana si sposta per effetto della differenza di spinta. Tutto il
sistema di regolazione si sposta e agisce sul puntale che comanda il
cilindro mestro dell’impianto (quello che manda in pressione il circuito
dell’olio dei freni). Il servofreno amplifica lo sforzo di circa 6 volte.
Rilasciando il pedale del freno la valvola regolatrice interrompe il
collegamento col l’esterno e rimette in comunicazione le due camere |
Servosterzo |
Riduce lo sforzo da esercitare sul volante per
sterzare le ruote. Il dispositivo tradizionale agisce tramite un circuito
idraulico ad alta pressione (100 bar) che si avvale di una pompa azionata
dal motore e di un complesso sistema di valvole. Il servosterzo non è quindi
attivo a motore spento. Il sistema più semplice consiste in un dispositivo
che invia l’olio in pressione su una faccia o su quella opposta di un
pistone s seconda che si giri il volante da un lato o dall’altro; se non c’è
sterzata in atto, l’olio torna al serbatoio da cui attinge la pompa. I più
moderni impianti consentono di avere il massimo dell’assistenza a bassa
velocità e di ridurre poi l’effetto man mano che la stessa aumenta, in modo
da conservare una maggiore sensibilità e di consentire al guidatore di
percepire le condizioni di aderenza dell’avantreno quando si percorrono le
curve. Per questo si usa un sistema idraulico (HPS) che riduce il suo
effetto all’aumentare dei giri del motore o, addirittura, un sistema di
regolazione elettronico (EPS) che interviene sulla parte idraulica tenendo
conto della velocità della vettura. Sono stati sviluppati anche servosterzi
che utilizzano più economici leggeri e programmabili sistemi elettrici o
pneumatici, che hanno il vantaggio di non consumare energia in rettilineo in
quanto non occorre alimentare la pompa quando non è richiesta la guida
servoassistita, e che misurano la necessità di intervento in base alla
misurazione della deformazione di una barra di torsione e della posizione
delle ruote. Vedi servosterzo elettrico. |
Shiftlock |
Sistema abbinato ai cambi automatici che permette
di passare da P a una marcia solo se si ha il piede sul pedale del freno. In
pratica, oltre al fatto che la vettura si avvia solo se si è in P, per
passare da P ad un’altra marcia occorre mettere il piede sul pedale del
freno onde evitare di scattare in avanti , o indietro involontariamente. |
Single point |
E’ il tipo di iniezione per motori AS più
economico, dal momento che la benzina viene immessa nel collettore
d’aspirazione da un solo iniettore inserito in un «corpo farfallato» che
sostituisce il carburatore. Rispetto alla soluzione ottimale con un
iniettore per cilindro, detta multipoint si perdono molti dei vantaggi
offerti dall’iniezione poiché la benzina non si distribuisce in modo
perfettamente uniforme fra i cilindri e inoltre si deposita sulle pareti dei
condotti, aumentando le emissioni inquinanti a motore freddo. |
Solid Oxide Fuel Cell (SOFC) |
Sviluppate da Delphi e BMW sono dei generatori
elettrici di bordo con la tecnica delle fuel cell e sono adatte alla
generazione di idrogeno dalla benzina tramite unità PEM (Polymer Electrolyte
Membrane). La fuel cell lavora a 800-1000°C ed è composta di ceramiche di
ossido di zirconio e ittirio. Il bilancio energetico è due volte migliore di
un tradizionale sistema motore-alternatore-batteria. La tensione prodotta
può essere da 12 fino a 42 volt, con 5 kW di potenza. L’installazione a
bordo è prevista per il 2006. Efficienza tra il 45 e il 60%. |
Sonda A/F |
Sensore collocato nell’impianto di scarico, di
tipo più evoluto rispetto alla tradizionale sonda Lambda. La sonda A/F
analizza i gas di scarico e fornisce un segnale di tensione lineare che
consente di risalire all’A/F della miscela bruciata, ossia al rapporto fra
la massa di benzina e la massa d’aria. Questo sensore è stato adottato da
diverse Case giapponesi perché consente una gestione molto precisa
dell’iniezione, indispensabile, fra l’altro, nei motori «lean burn»* a
miscela «magra». |
Supercharger |
Denominazione americana dei sistemi di
sovralimentazione che utilizzano compressori volumetrici |
Supercondensatori |
Immagazzinatori e dispensatori di energia
elettrica che Honda, tra gli altri, ha presentato sul prototipo JVX. Sono in
grado di caricarsi e scaricarsi molto velocemente (decimi di secondo) e
quindi di fornire picchi di energia necessari per la partenza oppure per
regolarizzare le vibrazioni del motore qualora applicati ad un alternomotore.
Costano poco di materiale (sono elettrodi in polvere di carbone annegati in
soluzione elettrolitica con unseparatore tra un elettrodo e l’altro) e hanno
un rendimento (energia fornita/energia assorbita) dell’80%, contro il 40%
delle migliori batterie di potenza. La tensione massima di un
supercondensatore è attualmente di 2,8 V per cui ce ne vogliono 36 in serie
per raggiungere 100 V di tensione. La densità di potenza è di 10 volte
superiore a quella delle batterie “normali”al piombo; tuttavia la loro
energia specifica* è 10 volte inferiore. Sono utilizzati per i picchi di
fornitura elettrica come motorini di avviamento, gonfiamento di air bag,
preriscaldamento del catalizzatore, regolatori istantanei in genere
(sospensioni intelligenti). Possono essere sottoposti a cicli ripetuti di
carica e scarica senza risentirne. |
|
TARGA |
(Valori di targa) Sono valori di tensione,
corrente e potenza che caratterizzano un apparecchio elettrico solitamente
sono stampigliati su una targa o sull\'involucro |
TC |
Sigla che indica la sovralimentazione applicata ad
un motore (turbo compresso) |
TCA |
Sigla che indica un motore con sovralimentazione e
dispositivo per la refrigerazione del gas interna (turbo compresso
aftercooler) |
TCI |
Sigla che indica un motore con sovralimentazione e
dispositivo per la refrigerazione del gas esterna (turbo compresso
intercooler) |
TCS |
(Traction Control System) Sistema di controllo
della trazione per vetture con trazione anteriore |
TEMPO DI RISPOSTA |
Intervallo di tempo che intercorre tra l\'invio
del comando e l\'istante nel quale il comando viene pienamente eseguito |
TEMPO DI SALITA DELLA TENSIONE |
È il tempo che intercorre fra la partenza dal
valore 0 al raggiungimento del valore massimo della tensione (in inglese,
rise time) |
TENSIONE |
È la differenza di potenziale che c\'e\' tra due
punti di un circuito, in particolare tra i poli di una batteria o
generatore, la tensione e\' misurata in volt (V) |
TENSIONE DI INNESCO DELLA SCINTILLA |
Tensione minima necessaria a provocare la
ionizzazione dell\'aria che c\'e\' tra gli elettrodi e far scoccare la
scintilla questa e\' prodotta dalla bobina e portata alle candele tramite
appositi cavi |
TERMISTORE |
È un semiconduttore il quale fornisce una
resistenza variabile a seconda della temperatura, puo\' fornire una
resistenza di pochi ohm a 0°C ed alcune migliaia di ohm a 100°C (PTC) oppure
comportarsi in modo invero (NTC) |
TERMOCONTATTO |
(Contatto termometrico) Interruttore elettrico
azionato da una variazione di temperatura |
TERMOCOPPIA |
È definita da due fili metallici di qualita\'
opportuna (ferro - platino, platinorodio, costantana...), saldati ad un
estremita\'. Scaldando il punto dove c\'e\' la saldatura (punto caldo) si
genera una piccola tensione sugli altri capi dei fili, la quale e\'
proporzionale alla temperatura |
TERMOSTATO |
Dispositivo montato sul circuito di raffreddamento
del motore con il compito di mantenere la temperatura del motore costante,
funziona deviando l\'acqua al radiatore quando e\' piu\' calda o facendola
ricircolare nel motore quando e\' piu\' fredda del previsto |
TESTER |
Termine inglese che significa verificatore, in
pratica e\' un dispositivo elettrico in grado di misurare tensioni,
resistenze, correnti elettrche (VEDI MULTIMETRO) |
TESTER ANALOGICO TESTER DIGITALE |
Dispositivi elettrici in grado di misurare piu\'
grandezze elettriche, solo che l\'analogico indica il valore per mezzo dello
spostamento di un indicatore, il digitale fornisce una risposta numerica
tramite l\'elaborazione della grandezza misurata |
THEMIS (Thermal Management Intelligent System) - PCS
|
Sistema di gestione dell’impianto di
raffreddamento capace di accordarsi coi vari livelli di carico del motore.
Tra i componenti, una pompa e un ventilatore a velocità variabile, oltre che
le valvole a controllo elettrico (Valeo - Visteon). Il risparmio di
combustibile conseguente varia dal 2 al 5 %, come pure le emissioni di NOx. |
TIMER |
Termine inglese indicante un temporizzatore |
TIPTRONIC |
(funzione base del cambio intelligente) l\'unione
del cambio automatico intelligente con un cambio manuale. Con selettore
posizionato in cambio automatico si hanno i vantaggi di un cambio automatico
intelligente, con selettore posizionato in cambio semiautomatico si ha la
possibilita\' di scegliere la marcia nella quale viaggiare |
TIRISTORE |
È un semiconduttore che presenta tre terminali
(anodo, catodo, gate), praticamente ha le stesse qualita\' del diodo, ma
normalmente non conduce da nessuna delle due parti, per farlo condurre
necessita di una corrente di comando sul gate, il tiristore conduce fino a
quando viene mantenuta l\'alimentazione al gate o fino a quando la tensione
non scende ad un valore critico, viene usato spesso come un teleruttore di
grande potenza |
TITOLO |
(rapporto stechiometrico) Rapporto teorico della
massa d\'aria rispetto alla massa di benzina per far avvenire una
combustione completa della miscela (14.7 Kg aria 1Kg benzina) |
TOLLERANZA |
(Fascia di tolleranza) Escursione entro il valore
minimo e quello massimo ammessa su una grandezza |
TPS |
(Trotle Position Sensor) Sensore posizione
farfalla |
TRAFERRO |
Spazio che c\'e\' tra il corpo che produce il
campo magnetico (calamita, bobina...) e il corpo che subisce l\'effetto del
campo magnetico (rotore, nei motori...) |
TRANSISTOR |
(TRANSfer=trasferitore resISTOR=resistore) È un
componente costituito da tre elettrodi, base, emettitore, collettore. La
resistenza che c\'e\' tra collettore ed emettitore si comporta variando al
variare della corrente che circola fra emettitore e base, se circola
corrente tra base ed emettitore la resistenza tra collettore ed emettitore
sara\' bassa, se non circola corrente tra base ed emettitore la resistenza
sara\' infinita |
TRASDUTTORE |
È un dispositivo in grado di convertire una
grandezza fisica in un\'altra, l\'altoparlante e\' in grado di convertire
segnali elettrici in onde sonore |
TRIGGER |
Circuito interno all\'oscilloscopio che permette
di sincronizzare l\'inizio del segnale con la sua fine presentando una forma
d\'onda piu\' stabile anche al variare dei giri (sincronizzatore) |
TRIMMER |
(trimmer d\'antenna) È un regolatore formato da un
condensatore capace di accordare il circuito d\'entrata del ricevitore con
le capacita\' ricettive dell\'antenna |
TURBOCOMPRESSORE |
Dispositivo formato da due giranti, una azionata
dal movimento dei gas di scarico nel collettore di scarico, l\'altra portata
in rotazione dalla prima, per mezzo di un asta, ha il compito di comprimere
l\'aria in aspirazione |
TURBOLENZA |
È l\'agitazione dei filetti fluidi in un fluido in
movimento, questa agitazione provoca dei vortici che vanno a contrastare il
moto del fluido, nei motori le turbolenze sono sfruttate per controllare il
riempimento dei cilindri in un certo campo di funzionamento del motore |
TWIN SPARK |
(spark = candela d\'accensione twin = doppia)
Sistema di accensione, dell\'Alfa Romeo, che prevede due candele
d\'accensione in ogni camera di scoppio, per un motore 4 cil. Ci sono 8
candele (es. Alfa 156 2000 Twin Spark) |
Temperatura di light off |
Termine utilizzato da americani e giapponesi per
indicare la temperatura dei gas di scarico alla quale il catalizzatore
raggiunge un’efficienza del 50%. Di solito è attorno ai 300 °C. |
Trazione elettrica - autonomie (EV) |
E’ l’unico sistema attuale che consente di avere
uno ZEV (Zero Emission Vehicle) “locale”, cioè nel luogo dove il veicolo si
muove. Inoltre la trazione elettrica è intrinsecamente meno rumorosa della
trazione termica e con migliore rendimento globale energetico. Il problema è
di peso e volume degli accumulatori per avere la medesima autonomia dei
combustibili, oltre che il costo. Attualmente a un litro (o chilo,
approssimando) di gasolio o benzina corrispondono 180 kg di batterie al
piombo, 100 kg di batterie Ni-Cd, 60 kg di batterie litio-ioni e 50 kg di
batterie Na-S. Le batterie hanno anche l’handicap di avere una ricarica
lenta, il che significa che non tutta l’energia (quasi istantanea)
recuperabile in frenata è effettivamente immagazzinabile nelle batterie. A
questo proposito sono da tempo allo studio sistemi a volani inerziali in
grado di accumulare l’energia in frenata e restituirla in accelerazione.
Meno importante il fatto che la ricarica completa sia lunga, infatti si
potrebbero sostituire le batterie scariche con altre cariche presso i
distributori, come del resto viene fatto per gli autobus dotati di
rimorchietto porta-batterie. I problemi inerenti la sicurezza dei veicoli
elettrici sono essenzialmente: tensione elevata (pericoli durante la
ricarica, manutenzione e in caso di scontri) e di natura chimica (gas
tossici e acidi) e termica (batterie che lavorano ad alta temperatura). |
Trust e Supertrust |
Sistema di stabilizzazione della vettura
utilizzato dalla Mercedes sulla Smart per evitare il pattinamento laterale
delle ruote motrici e quindi nel caso della Smart - che è una trazione
posteriore - il sovrasterzo in rallentamento (trust) o in rallentamento e
accelerazione (supertrust). Consiste in segnali di pattinamento che dal
sistema ABS raggiungono la centralina elettronica. Questa stacca la
trasmissione facendo aprire la frizione e staccando anche l’acceleratore. La
ruota che accennava a pattinare torna momentaneamente folle e quindi offre
il massimo di aderenza laterale. IL sistema poi ripristina una trazione
compatibile con le condizioni di aderenza chiudendo la frizione e
riallacciando l’alimentazione con molta progressività. |
Turbo lag |
E’ il tempo che intercorre fra il movimento
dell’acceleratore e la disponibilità di potenza alle ruote nelle auto con
turbocompressore. E’ maggiormente avvertibile nelle riprese dai bassi regimi
del motore e quanto più l’inerzia del turbo e la sezione di passaggio dei
gas sono elevate. Per contrastarlo si usano compressori piccoli, magari
sdoppiati e a geometria variabile. Garret (2001) sta sperimentando anche
turbo ad assitenza elettronica con motore elettrico, al fine di eliminare
del tutto il “lag”, migliorare i consumi e usarlo come generatore quando non
è richiesta la sovralimentazione: previsione 2003. |
|
ULEV (Ultra Low Emission Vehicle) - SULEV e ZLEV
|
Sono veicoli ad emissioni ultra-ridotte, gradino
successivo a quello dei LEV (Low Emission Vehicle, che devono sottostare
alle leggi della California-New York 1998-1999: meno di 0,075 grammi di
idrocarburi per miglio) e un gradino prima degli SULEV (SuperULEV) e degli
ZEV (Zero Emission Vehicle) o EZEV (Equivalent ZEV). Per gli ULEV le
emissioni, nel ciclo standard devono essere inferiori a (tra parentesi i
limiti per SULEV - ZLEV): CO meno di 1,7 g/miglio (1,0 - 0,17) HC meno di
0,04 g/miglio (0,01 - 0,004) NOx meno di 0,2 g/miglio (0,02 - 0,02) Vedi,
per gli aggiornamenti, ZEV. |
UNI-FLOW |
Definisce le testate che hanno i condotti di
aspirazione e i condotti di scarico sullo stesso lato |
UTILIZZATORI |
Apparecchi che sono destinati, se opportunamente
comandati, ad utilizzare la corrente prodotta per svolgere il compito qui
sono stati progettati (lampadine motorini elettrovalvole…) |
|
VAF |
Sensore flusso d\'aria Ford |
VALVOLA ARIA ELETTROMAGNETICA |
Valvola posta nel circuito dell\'aria con il
compito di aumentare o diminuire la quantita\' d\'aria fornita a regime
minimo al motore con lo scopo di ottenere un regime costante, la bobina
interna alla valvola e\' comandata elettricamente dalla centralina |
VALVOLA ARIA SUPPLEMENTARE |
È montata come by-pass della valvola a farfalla,
nel circuito di aspirazione, con il compito di far affluire una quantita\'
supplementare di aria - benzina per facilitare l\'avviamento a freddo |
VALVOLA DI NON RITORNO |
È una valvola che permette il passaggio di un
fluido solo in un senso, bloccando il fluido in caso di riflusso, e\'
impiegata a valle dell\'elettropompa per evitare lo svuotamento dell\'impianto
di alimentazione benzina |
VALVOLA DI SOVRAPRESSIONE |
Valvola che limita la pressione massima
raggiungibile, superato il quale, la valvola si apre scaricando la pressione
in eccesso, si puo\' trovare all\'interno dell\'elettropompa per evitare che
la pressione raggiunga valori troppo elevati |
VANOS |
Sistema di variatore di fase costruito dalla BMW
di tipo idraulico |
VAPOR LOCK |
(Blocco di Vapore) È la formazione di una bolla di
vapore all\'interno del circuito di alimentazione che ostacola la
circolazione della benzina, provocando lo spegnimento del motore |
VAT |
Sensore temperatura aria compreso all\'interno del
sensore VAF |
VCT |
Sistema adottato dalla Ford per la fasatura
variabile delle camme |
VELOCITA\' ANGOLARE |
È definita dal tempo qui un corpo, in moto
circolare, impiega per percorrere un certo angolo |
VELOCITA\' PERIFERICA |
È definita dal tempo che un corpo, nel noto
circolare, impiega per percorrere un certo tratto di circonferenza. A parita\'
di velocita\' angolare, la velocita\' periferica sara\' direttamente
proporzionale al raggio della circonferenza |
VETTORE |
È l\'elemento che rappresenta grandezze fisiche
caratterizzate da ampiezza, direzione, verso, punto di applicazione come una
forza, quale avra\' un\'ampiezza legata alla quantita\' della forza, un
verso legato all\'azione della forza, una direzione per indicare dove e\'
direzionata la forza |
VGT |
(Variable Geometry Turbo) Turbocompressore con
alette a geometria variabile |
VIS |
(Variable Induction Sistem) Sistema di aspirazione
con condotti a geometria variabile montato dalla Lancia |
VISCOMATIC |
Sistema di trasmissione che abbina un riduttore
epicicloidale e un giunto viscoso a controllo idraulico per il controllo
della trazione, solo in caso di slittamento delle ruote anteriori la coppia
viene ripartita sulle 4 ruote |
VNT (Variable Nozzle Turbine) |
Turbina le cui palette sono regolate da centralina
elettronica al fine di non avere rutardi di coppia e di avere consumi
ridotti e potenze maggiori. |
VSS |
Sensore di velocita\' Ford per sistemi di gestione
motore EEC - 4 |
VTEC |
(variabile Valve Timing and lift Electronic
Control) Sistema di variazione di alzata delle valvole a controllo
elettronico (applicato sui motori Honda) |
VVA - VVC - Comando Valvole Variabile |
Sistema che permette la regolazione delle valvole,
singolarmente e in continuo, sia nei tempi che nell’alzata (ad es. nella
Porsche turbo, con VarioCam Plus, da 3 a 11mm). Con questo sistema la
valvola diventa capace di regolare l’aria in entrata con grande
semplificazione della meccanica classica composta di farfalla, debimetro
(misuratore d’aria in entrata) e motorino “passo passo” per la regolazione
del minimo, tutti in futuro probabilmente eliminabili. Di conseguenza si
riducono i consumi e le emissioni nocive, si incrementano la potenza e la
coppia tutto per valori attorno al 10%. Naturalmente tra valvola e camma
(perché, nel sistema meccanico, la camma c’è sempre ma l’elemento interposto
tra camma e valvola ha lunghezza variabile) c’è una camera con olio in
pressione regolata elettronicamente da parte dell’acceleratore, cioè del
pilota. Si prevedono anche azionamenti delle valvole di tipo
elettromagnetico con attuatori elettromagnetici per ogni valvola e quindi
senza camma. |
VVT |
(Variabile Valve Timing) Termine usato dalla
Lancia per indicare un variatore di fase a comando elettronico ed attuazione
idraulica per l\'albero a camme di aspirazione |
Valvetronic |
Sistema di regolazione della immissione di miscela
nei motori a benzina effettuato solo attraverso la regolazione elettronica
dei tempi e delle alzate delle valvole di immissione. Prima mondiale della
BMW 316 Compact 2a serie, primavera 2001, abbinato al variatore di fase
“doppio Vanos”. Tra i vantaggi la riduzione delle perdite di pompaggio con
un rendimento accresciuto del 10%: infatti ai minimi regimi la depressione
conseguente alla chiusura quasi immediata (cioè molto anticipata) delle
valvole di immissione, aiuta la fase di compressione (se ne recupera il
lavoro). Inoltre la miscela resta sempre a rapporto stechiometrico, il che
facilita la catalizzazione. Questa osservazione è relativa alla perplessità
suscitata dalla decisione BMW di evitare (per ora) l’iniezione diretta della
benzina. L’acceleratore comanda un motorino elettrico il quale aziona un
albero eccentrico, parallelo all’albero a camme di immissione; in dipendenza
della posizione dell’eccentrico le leve tra albero a camme e valvole
determinano la maggiore o minore alzata e tempo di apertura |
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WASTEGATE |
(Scarico del superfluo) Valvola limitatrice di
pressione dell\'aria nei motori turbo che agisce intercettando i gas di
scarico prima che entrino nella turbina, facendo perdere leggermente
velocita\' alla turbina facendo calare la pressione |
WHEASTONE |
Particolare collegamento di resistenze il quale
permette di ricavare il valore preciso della resistenza incognita. È
costituito da quattro resistenze collegate fra loro come i lati di un
quadrato, a due vertici opposti fra loro si da\' una tensione di
alimentazione agli altri due si misura la tensione di uscita. Se le
resistenze sono perfettamente uguali la tensione rilevata sara\' 0 se una
delle resistenze sara\' diversa si rilevera\' una certa tensione, bisogna
variare il valore resistivo di una delle altre resistenze fino ad ottenere
un uscita 0. Questa condizione si ottiene quando i prodotti dei valori delle
resistenze poste su lati opposti sono uguali, percio\' conoscendo i valori
di tre resistenze si puo\' ricavare il valore della quarta |
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ZENER |
(VEDI DIODO ZENER) È un diodo che ha le stesse
proprieta\' di altri normali diodi, solo che sottoponendolo a una
polarizzazione inversa rimane un cattivo conduttore fino a quando la
tensione inversa non raggiunge un certo valore detto tensione zener, a
questo punto il diodo diventa conducibile |
|