Meglio un impianto a Gpl o a metano?

Meglio un impianto a Gpl o a metano?

Insomma, GPL o metano?
A Voi la scelta, in base alle caratteristiche d’uso che ognuno ha dell’auto.
Sintetizziamo qui alcune peculiarità.

Autonomia

Innanzitutto, il metano è allo stato aeriforme mentre il Gpl è liquido, perciò la capacità dei serbatoi è relativa a seconda del carburante che si usa.

Il serbatoio del GPL si può riempire anche per l’85/90% dell’effettiva capacità, mentre il serbatoio del metano, si riempie solo del 25% della capacità totale.
Quindi, per chi non mastica numeri, facciamo l’esempio pratico: mettiamo che io abbia l’impianto a metano con 2 serbatoi da 45 lt. per un totale di 90 lt.
Il massimo che riesco a caricare è di 22 litri e mezzo in inverno (d’estate di meno a causa dell’espansione dei gas dovuto all’eccessivo calore).
Questo pieno mi permette un’autonomia, poniamo, di 225 km in percorso misto, e cioè la maggior parte della settimana quando mi reco al lavoro.
Se avessi avuto l’impianto GPL, su 90 litri ne avrei caricati 80 e mi avrebbe permesso un autonomia di ben 800 km in percorso misto.

Conclusione AUTONOMIA: meglio il Gpl.

Ingombri

Questa sezione è strettamente correlata alla precedente. Infatti, essendo l’autonomia del metano inferiore a quella del Gpò, la capacità delle bombole deve necessariamente essere elevata: 2 bombole (45 lt cad.), hanno pregiudicato un buon 75% del bagagliaio. Col GPL invece, potete montare anche la classica “ciambella” al posto della ruota di scorta e avrete salvo il bagagliaio (ovviamente eccetto la ruota di scorta!).

Con una bombola da 45 lt di GPL, percorrerete il doppio della strada dei miei 90 lt. di metano!

Conclusione INGOMBRI: meglio il Gpl.

Prestazioni

Il Gpl lascia pressocchè inalterate le prestazioni della vostra auto a benzina.
Il metano invece, diciamo che vi “ruba” quasi una marcia in ripresa.
La velocità massima ovviamente, non è pregiudicata, ma ripeto, col metano impiegherete più tempo per raggiungerla.
Quindi “occhio” ai sorpassi!

Un dato su tutti: quando durante la marcia, sta per finire il metano, l’auto comincia a singhiozzare. Basta premere su benzina il commutatore carburante e l’auto sembra accelerare immediatamente anche in quinta!

Conclusione PRESTAZIONI:: meglio il Gpl.

Distributori

E questa è una nota dolentissima per tutti quelli che hanno l’impianto a metano o che comunque stanno pensando di acquistarlo.

I distributori in Italia sono ancora pochi e quelli presenti in autostrada addirittura, si contano sulle dita di una mano.
Ciò comporta una notevole perdita di tempo per chi dovesse effettuare un lungo viaggio. Infatti, ogni 250 km, bisognerebbe uscire dal casello, andare a trovare il distributore (che a delle volte è lontano anche diversi chilometri dall’uscita), fare il pieno e ritornare in autostrada.

Il tempo che si impiega a fare un pieno di metano, è molto più lungo di un pieno di benzina. Tutto questa comporta una pianificazione dettagliata del viaggio prima di partire.

C’è da dire anche che viaggiando molto spesso nei fine settimana o festivi, la maggior parte dei distributori non lavora, nonostante pubblicizzano nei siti dedicati o guide, che sono sempre aperti tranne Natale, Pasqua e Ferragosto.

Piccola nota per il Gpl : è ovunque, in autostrada e sono sempre aperti, quindi…

Conclusione DISTRIBUTORI: meglio il Gpl.

A questo punto Vi chiederete come mai, nonostante tutto, decine di migliaia di automobilisti scelgono invece il metano.
Se si ha la fortuna di avere un distributore molto vicino casa, davvero sempre aperto a tutte le ore… Allora in questo caso, considerando il notevolissimo risparmio sul costo del carburante rispetto alla benzina ed anche consistente rispetto al GPL, meglio il metano.

Convenienza

Lo abbiamo già anticipato: finalmente un punto a favore del metano.
Dando per circa 50/60 eurocent al lt. i costi del GPL Vi faccio un po’ di conticini nelle tasche, tanto per farVi render conto del perchè moltissimi automobilisti hanno già scelto il metano.
Poniamo che la mia auto a benzina consumi circa 1 lt ogni 10 km.
A metano consuma uguale, ma il carburante costa molto meno, e cioè più o meno 0,65 € al kg.
Un pieno viene a costare, con le differenze dovute ai modelli d’auto, circa 11,00 € d’inverno (sottolineo nuovamente il fattore temperatura, infatti d’estate un pieno non mi costa più di 9 euro a discapito però dell’autonomia). Così si possono riuscire a percorrere in media 225 km.
A benzina, mi sarebbe costato così: 225 km/10 km (consumo dell’auto a benzina)= 22,5.
Questo è il numero dei litri di benzina che la mia auto consumerebbe per percorrere 225 km.
22,5 x 1,240 (esempio di prezzo della benzina verde al 1.10.2005)= 27,90 € contro i miei 11,00 €.

Conclusione CONVENIENZA: enormemente meglio il metano.

Ogni quanti anni deve essere fatta la revisione dell’impianto a metano?

Ogni quanti anni deve essere fatta la revisione dell’impianto a metano?

La revisione delle bombole va fatta ogni 5 anni se le bombole sono omologate secondo la normativa nazionale (DGM), ogni 4 anni se a norma europea (R110 ECE/ONU). Per le vetture equipaggiate con bombole a norma europea (R110 ECE/ONU) di tipo IV (in composito) la prima revisione avviene al 4° anno e successivamente ogni 2 anni e in corrispondenza delle revisioni del veicolo, secondo quanto indicato dalla Circolare ministeriale 27.3.2015, prot. 7865 Div3/H: revisione bombole in composito, tipo IV.

Quanto costa la revisione delle bombole a metano?

La revisione in sè è gratuita (più precisamente, dal 1991 il costo è coperto da un’addizionale sul prezzo del metano). Restano a carico dell’automobilista i costi di mano d’opera relativi allo smontaggio e rimontaggio delle bombole, delle elettrovalvole eventualmente sostituite e del trasporto dall’officina ai depositi fiduciari di raccolta.

Multe per chi non fa la revisione delle bombole

Cosa si rischia, circolando con bombole scadute di revisione? Innanzitutto di dover viaggiare a benzina, presso i distributori italiani è infatti vietato il rifornimento di veicoli con bombole scadute. Poi, una multa da 148 a 594 € con ritiro della carta di circolazione, a norma dell’art. 80.14 del Codice della Strada.

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